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31 Ottobre 2025 - 21:41
San Raffaele Cimena valuta il recupero dell’ex-sede della Protezione Civile dopo anni di abbandono (immagine di repertorio)
A San Raffaele Cimena torna al centro del dibattito comunale la sorte dell’ex sede della Protezione Civile “Rampi”, un’area da tempo inutilizzata lungo via Chivasso e più volte indicata come potenziale punto strategico per progetti sociali, sportivi o logistici. Dopo anni di ipotesi rimaste sulla carta, il Comune starebbe lavorando nelle ultime settimane a una manifestazione d’interesse pubblica per valutare proposte di riuso e valorizzazione.
Secondo fonti vicine al palazzo civico, l’intenzione dell’amministrazione è di ripercorrere un modello già sperimentato con l’affidamento del campo sportivo comunale, lasciando aperto l’ambito di destinazione per favorire il coinvolgimento del maggior numero possibile di soggetti. Non si escludono quindi funzioni a carattere sociale, sportivo o associativo, con la possibilità di avviare una gestione pluriennale in cambio di un investimento diretto nei lavori di ripristino.
L’area, oggi in stato di abbandono, porta ancora le tracce delle molte iniziative che in passato vi trovarono spazio. Circa 20 anni fa era diventata un punto di riferimento per i giovani del paese, ospitando concerti, feste ed eventi di aggregazione organizzati da gruppi locali. Poi, con il tempo, il declino: strutture ormai obsolete, manutenzioni mancate e nessun progetto capace di restituire continuità a quegli spazi.
Tra le ipotesi discusse negli anni, figurava anche quella di trasformare la zona in un nodo del trasporto pubblico collinare, con l’idea di prolungare fino a San Raffaele la linea 61, creando un piccolo terminale per i bus proprio in corrispondenza dell’ex sede della Protezione Civile. Un’ipotesi che però non si concretizzò mai, complice la mancanza di risorse e la complessità tecnica dell’intervento, oltre che l'impossibilità di prolungare la linea anche solo fino a Gassino.
Oggi, la situazione si presenta molto diversa. Via Chivasso mostra i segni del tempo, e la vecchia struttura è rimasta a lungo inutilizzata. La prospettiva di una manifestazione d’interesse punta proprio a superare questa fase di immobilismo, cercando collaborazioni con realtà esterne disposte a investire per riportare in vita il sito. L’obiettivo, nelle intenzioni del Comune, sarebbe quello di creare un presidio utile alla collettività, che unisca funzioni pubbliche e iniziative private in una logica di sussidiarietà.
Resta da capire quale sarà la risposta del territorio. La pubblicazione di un bando di interesse, infatti, comporta che gli eventuali proponenti si facciano carico dei costi di ristrutturazione e adeguamento, un impegno non secondario per chi voglia intraprendere un progetto a lungo termine. È un ostacolo che in passato aveva già frenato iniziative simili, ma l’Amministrazione ritiene che, in una fase in cui i fondi pubblici sono sempre più difficili da ottenere, il coinvolgimento di soggetti privati rappresenti una via necessaria.
Per ora non ci sono date ufficiali, ma il percorso appare avviato. L’area di via Chivasso potrebbe tornare a essere un punto vitale per la comunità sanraffaelese, dopo anni di silenzio e di degrado. Tutto dipenderà dall’esito della procedura e dalla capacità di attrarre investitori disposti a condividere il progetto. Nel frattempo, in paese si riaccende l’attenzione su uno spazio che, da simbolo dell’operatività civile, rischiava di diventare solo un relitto amministrativo.

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