AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
24 Ottobre 2025 - 16:48
Alluvione a San Raffaele Cimena, arrivano 240mila euro dalla Regione. Ma i conti non tornano (foto: in centro il sindaco Mantelli)
La lettera della Regione Piemonte per i risarcimenti post-alluvione è finalmente arrivata negli scorsi giorni. Porta con sé una buona notizia, ma solo a metà. Dopo mesi di attesa, il presidente Cirio e l'assessore Gabusi hanno comunicato al Comune di San Raffaele Cimena la cifra stanziata per coprire parte dei costi legati all’alluvione di aprile, che aveva devastato la collina, cancellando tratti di strada e aprendo profonde ferite nel territorio. I fondi, però, non basteranno a coprire l’intero ammontare delle spese sostenute.
«Sì, la Regione Piemonte ci ha inviato la lettera a firma del presidente Cirio e dell’assessore Gabusi – ha fatto sapere il sindaco Ettore Mantelli – ma non ha ancora fatto la determina in merito. La cifra stanziata per San Raffaele Cimena si attesterebbe a 240mila euro, contro i 305mila euro di costi di somma urgenza già fatti e spesi dal Comune. Quindi la copertura arriverebbe circa all’80% del totale. Purtroppo rimarranno scoperti non solo i 65mila euro già spesi, ma anche i danni alle due principali frane, per complessivi 750 mila euro, per i quali stiamo battendo altre piste: un bando regionale e i contributi ministeriali per le infrastrutture».

Ettore Mantelli
La lettera rappresenta il primo passo concreto verso il riconoscimento delle spese sostenute, ma lascia aperte molte questioni. La delibera ufficiale di assegnazione dei fondi non è ancora stata pubblicata e l’amministrazione comunale, dopo mesi di attesa, resta in bilico tra le procedure amministrative e l’urgenza di intervenire sulle aree più a rischio. Le parole di Mantelli, nette e misurate, arrivano in un momento in cui la comunità guarda al futuro con un misto di speranza e frustrazione.
L’alluvione di aprile aveva travolto San Raffaele Cimena e altri Comuni della collina con una violenza inaspettata. Per tre giorni consecutivi, la pioggia aveva colpito senza tregua: oltre 100 millimetri di precipitazioni in pianura e picchi di 550 millimetri nelle zone montane del torinese. La collina aveva ceduto in più punti, soprattutto lungo via Pertengo, dove un tratto di carreggiata era stato completamente cancellato da una frana. In totale, la stima dei danni pubblici aveva superato i 960 mila euro, costringendo il Comune a intervenire con cantieri di somma urgenza per mettere in sicurezza strade e versanti.
In quei giorni, la priorità era garantire la pubblica incolumità. Con ordinanze immediate, il Comune aveva disposto lavori di consolidamento e pulizia degli alvei, affidati direttamente all’ufficio tecnico comunale. Gli interventi, finanziati con risorse proprie, avevano comportato un impegno economico di 305 mila euro, prelevati dall’avanzo di bilancio. «Abbiamo già speso oltre trecentomila euro – aveva dichiarato il sindaco a primavera – la maggior parte per il consolidamento del ponte sul rio Pertengo e la pulizia dell’alveo». Una scelta obbligata, ma pesante per le casse comunali.
Durante l’estate, la giunta comunale aveva approvato il progetto di messa in sicurezza definitiva di via Pertengo, stimato in 325 mila euro, prevedendo di coprire 230 mila con fondi regionali e i restanti 95mila a carico del Comune. Già allora Mantelli aveva detto chiaramente che, senza un sostegno esterno, l’opera sarebbe rimasta ferma: «Senza l’aiuto della Regione non ce la facciamo», aveva ribadito. «Solo nel caso in cui la Regione ci assegnasse il contributo previsto dal bando faremo l’opera, altrimenti non ne avremmo la possibilità economica».
Ora, a distanza di mesi, lo scenario non è cambiato. La Regione ha riconosciuto l’entità dei danni, ma i fondi previsti copriranno solo parzialmente i costi già sostenuti per le opere d’emergenza. E i lavori più complessi, come quelli sulle due frane principali, restano completamente scoperti.
Intanto, la Regione ha avviato la ricognizione per i ristori ai privati. Fino al 26 ottobre i cittadini che hanno subito danni potranno presentare domanda online attraverso la piattaforma MOON, allegando fotografie e documentazione. Si tratta di un passaggio burocratico, ma cruciale per la definizione dei futuri fondi di risarcimento. «Più segnalazioni arriveranno – aveva spiegato l’amministrazione – più sarà chiara la reale entità dei danni e più solida sarà la richiesta collettiva di aiuto alla Regione».
Anche su questo fronte, il Comune si è mobilitato per assistere chi non ha familiarità con le procedure digitali, offrendo un servizio di compilazione assistita presso l’ufficio tecnico. La partecipazione dei cittadini è considerata fondamentale, non solo per ottenere i ristori individuali, ma per sostenere la domanda di aiuti pubblici complessiva che il territorio sta portando avanti.
La frana di via Pertengo rimane il simbolo più evidente della fragilità del territorio collinare. Il tratto crollato lo scorso aprile collega la parte alta del paese alle borgate e la sua chiusura ha comportato disagi quotidiani per i residenti, costretti a deviazioni e tempi di percorrenza più lunghi. L’amministrazione ha approvato il progetto di fattibilità tecnica per la ricostruzione, ma l’apertura del cantiere è vincolata all’arrivo dei fondi regionali.
A rendere più complessa la situazione è il rischio costante di nuove piogge autunnali, che mettono a dura prova un territorio già segnato da smottamenti. Negli ultimi mesi, altri temporali hanno provocato nuove criticità in via Carpanea e via Casassa, dove si è reso necessario l’intervento dei volontari AIB e dei tecnici comunali per liberare le carreggiate e monitorare la stabilità degli alberi. In alcuni casi i cittadini hanno denunciato allagamenti nei garage e nei cortili, segno che la vulnerabilità del territorio resta elevata.
San Raffaele Cimena resta così sospesa tra la volontà di ripartire e l’incertezza delle risposte istituzionali. E la sensazione, per molti, è che la collina stia ancora aspettando un aiuto vero, quello che vada oltre le lettere e copra davvero l’intero peso di un’alluvione che, a distanza di mesi, continua a dettare l’agenda politica e amministrativa del paese.

L'alluvione in paese
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.