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Luciano Spalletti alla Continassa: comincia la nuova era bianconera

L’ex ct azzurro ha raggiunto il centro tecnico della Juventus per firmare il contratto e incontrare la squadra. Primo allenamento nel pomeriggio in vista della trasferta di Cremona

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti alla Continassa: comincia la nuova era bianconera

L’attesa è finita. Luciano Spalletti è arrivato alla Continassa, quartier generale della Juventus, per iniziare ufficialmente la sua nuova avventura sulla panchina bianconera. Poco dopo le 9 del mattino, il tecnico toscano ha varcato i cancelli del centro sportivo, accolto da dirigenti e membri dello staff, in un clima di grande curiosità e di rinnovato entusiasmo.

Si apre così un nuovo capitolo per la Juve, dopo settimane di incertezza e il breve interregno di Massimo Brambilla, che aveva riportato la squadra alla vittoria nell’ultima gara di campionato dopo oltre un mese e mezzo di astinenza. Adesso tocca a Spalletti, chiamato a ricostruire identità e gioco in una stagione segnata da alti e bassi, ma ancora tutta da scrivere.

Il contratto che legherà Spalletti alla Juventus fino al termine della stagione prevede un ingaggio da circa tre milioni di euro più bonus, con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla Champions League. Una formula che mette subito al centro il risultato sportivo e la necessità di rilanciare un club che, nonostante la rosa competitiva, ha faticato a ritrovare continuità e brillantezza.

L’ex commissario tecnico della Nazionale, reduce dall’esperienza in azzurro dopo la conquista dello scudetto con il Napoli nel 2023, ha accettato la sfida con la determinazione che lo contraddistingue. La Juventus lo ha scelto per la sua capacità di costruire gioco e valorizzare i talenti, ma anche per la sua mentalità da condottiero. Non è un caso che John Elkann e Cristiano Giuntoli abbiano puntato su di lui per aprire un nuovo ciclo tecnico e culturale.

Nelle prossime ore Spalletti incontrerà la squadra nella sala conferenze del centro sportivo per un primo confronto diretto con i giocatori. Sarà un discorso breve ma chiaro, incentrato su principi di responsabilità, unità e lavoro quotidiano. Poi, nel pomeriggio, il tecnico dirigerà il primo allenamento ufficiale, un momento simbolico ma decisivo per imprimere subito la sua impronta.

La Juventus tornerà in campo già sabato sera alle 20.45, nella trasferta di Cremona, dove Locatelli e compagni cercheranno continuità di risultati e nuove certezze tattiche. Martedì, poi, sarà la volta della Champions League, con la sfida contro lo Sporting Lisbona, un test impegnativo e fondamentale per il passaggio del turno.

Spalletti arriva con l’obiettivo di risvegliare una Juve spenta, di restituirle ritmo, aggressività e fiducia. Lavorerà su un gruppo che, pur tra difficoltà, resta di alto livello: Vlahovic, Chiesa, Rabiot e Bremer saranno i cardini di una squadra chiamata a ritrovare equilibrio tra ambizione e concretezza.

Allo Stadium, ieri sera, l’attesa era palpabile. Nonostante l’assenza di Spalletti, c’era John Elkann, che a fine partita è sceso negli spogliatoi per complimentarsi con la squadra e per ribadire la fiducia nella nuova guida tecnica. Un gesto che, più di ogni dichiarazione, ha voluto trasmettere la sensazione di un club unito e determinato a ripartire.

Tra i primi a commentare la scelta c’è stato Giorgio Chiellini, oggi director of football strategy della Juventus, che ha definito Spalletti “un grande allenatore, con esperienza, idee moderne e un modo di lavorare che porterà benefici immediati”. L’ex capitano ha però aggiunto: “Ora serve pazienza, perché cambiare pelle non è semplice, ma siamo convinti che con questa scelta la Juventus possa aprire un nuovo percorso.”

Il compito di Spalletti non sarà soltanto tecnico, ma anche psicologico. Dopo due anni turbolenti, tra inchieste giudiziarie, squalifiche e scossoni interni, la Juventus ha bisogno di ritrovare serenità e spirito competitivo. L’allenatore toscano, noto per il suo carisma e per la capacità di costruire gruppi compatti, dovrà gestire uno spogliatoio complesso, dove convivono campioni affermati e giovani emergenti.

Sul piano tattico, Spalletti porterà la sua filosofia: possessione ordinata, pressing alto, linee strette e fluidità offensiva. Un cambio netto rispetto alla prudenza che aveva caratterizzato le ultime gestioni. Ma la vera rivoluzione, come spesso accade con lui, sarà mentale. “Bisogna far capire ai giocatori che la Juve non è un luogo dove si aspetta, ma dove si va a prendere ciò che si merita”, avrebbe confidato ai suoi collaboratori alla vigilia dell’arrivo.

Il suo compito, però, non sarà semplice. Subentra in una fase delicata, con una squadra in cerca di identità e un ambiente diviso tra nostalgia e voglia di riscatto. Ma se c’è un allenatore capace di gestire la pressione e di trasformarla in energia positiva, quello è proprio Luciano Spalletti. Il suo percorso parla per lui: dal miracolo di Udine alle stagioni romane, passando per la consacrazione napoletana.

La Juventus che lo accoglie oggi è una società in transizione, ma anche un club che non ha mai smesso di pensare in grande. E forse proprio per questo ha scelto un tecnico capace di unire la visione tattica alla leadership personale, di parlare ai giocatori con il linguaggio dell’ambizione e non della paura.

In un autunno turbolento per il calcio italiano, l’arrivo di Spalletti alla Juventus segna uno dei momenti più attesi della stagione. La speranza dei tifosi è che il suo ingresso alla Continassa non sia solo una formalità contrattuale, ma l’inizio di una rinascita sportiva e identitaria.





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