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Dagli abusi sugli animali all’aggressione ai politici: il macello che mette in imbarazzo la Regione (FOTO e VIDEO)

Animal Equality torna in piazza dopo l’attacco alla delegazione 5 Stelle

La protesta torna davanti alla sede della Regione Emilia Romagna, a Bologna, e lo fa con toni ancora più duri. Venerdì 19 dicembre gli attivisti di Animal Equality Italia saranno nuovamente in presidio per denunciare i gravi abusi sugli animali documentati all’interno del macello equino Zerbini & Ragazzi e per chiedere risposte istituzionali dopo l’aggressione subita da una delegazione del Movimento 5 Stelle davanti alla struttura di Correggio, in provincia di Reggio Emilia.

L’inchiesta condotta dal team investigativo di Animal Equality Italia ha documentato, tra novembre 2024 e giugno 2025, maltrattamenti e violazioni delle norme europee sul benessere animale all’interno del macello Zerbini & Ragazzi, nonostante l’azienda si presenti pubblicamente come un esempio di buone pratiche. Le immagini raccolte hanno acceso i riflettori su una realtà che, secondo l’organizzazione, avrebbe continuato a operare in assenza di controlli adeguati.

Dopo un primo presidio davanti alla sede della Regione per denunciare proprio questi mancati controlli, sabato 13 dicembre una delegazione del Movimento 5 Stelle composta dalla deputata Stefania Ascari, dal consigliere regionale Lorenzo Casadei e dall’ex deputato Paolo Bernini si è recata davanti al macello per un sopralluogo. Secondo quanto riportato, i tre sono stati aggrediti brutalmente dal titolare della struttura e da alcuni operatori. Le minacce e l’aggressione hanno reso necessario l’intervento dei carabinieri e il ricorso a cure sanitarie.

Sull’episodio è intervenuto Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia, che ha dichiarato: «Le violenze nei confronti degli animali che abbiamo documentato nel macello Zerbini & Ragazzi sono proseguite anche nei confronti di una deputata, di un consigliere regionale e di un ex deputato a cui esprimiamo come Animal Equality la nostra più profonda vicinanza per l’aggressione subita. Si tratta di un fatto molto grave che mette ulteriormente in luce la necessità di un intervento della giustizia per accertare e sanzionare i responsabili. Il 19 dicembre torneremo quindi davanti alla sede della Regione Emilia Romagna per denunciare ciò che si consuma nei macelli e chiedere alle istituzioni di fare la loro parte».

La vicenda ha avuto immediate ripercussioni anche sul piano politico. Oggi, alla Camera dei Deputati, l’onorevole Carmen Di Lauro è intervenuta chiedendo di riconoscere gli equidi come animali d’affezione e annunciando un’interrogazione al Ministro della Salute per chiederne il divieto di macellazione. In Emilia Romagna, il consigliere regionale Lorenzo Casadei è intervenuto all’Assemblea legislativa presentando un’interrogazione a risposta immediata per verificare e aumentare i controlli sul benessere animale nei macelli alla luce dell’inchiesta di Animal Equality Italia. A rispondere è stato Massimo Fabi, assessore regionale alle Politiche per la salute, che ha spiegato come la Regione sia aperta a migliorare l’attività di monitoraggio.

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta sul macello Zerbini & Ragazzi, alla Camera dei Deputati sono stati presentati anche altri atti parlamentari a sostegno della richiesta di fermare la macellazione degli equidi. Martedì 9 dicembre, in conferenza stampa, l’onorevole Eleonora Evi ha presentato una proposta di legge per vietare la macellazione di tutti gli equidi, affiancandosi alle iniziative già depositate dagli onorevoli Cherchi e Zanella, che chiedono al Governo italiano di seguire l’esempio della Grecia, dove nel 2020 la macellazione dei cavalli è stata vietata riconoscendo agli equidi la protezione giuridica riservata agli animali d’affezione.

Il giorno successivo, mercoledì 10 dicembre, l’onorevole Francesco Emilio Borrelli ha presentato un’interrogazione al Ministero della Salute e al Ministero dell’Agricoltura per valutare misure di intervento volte ad aumentare i controlli nei macelli e a considerare la possibilità di vietare la macellazione degli equidi.

Il presidio del 19 dicembre si inserisce così in un contesto di crescente tensione, in cui alle immagini dell’inchiesta e alla denuncia degli abusi si aggiungono un’aggressione fisica, interrogazioni parlamentari e proposte di legge che chiamano direttamente in causa le istituzioni regionali e nazionali.

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