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27 Ottobre 2025 - 11:37
San Mauro riparte col piano regolatore: ecco i primi passi dopo mesi di ritardi (foto: la sindaca Guazzora, l'assessore Dem Rastelli e l'ex-assessore Durante)
A San Mauro Torinese è arrivata una nuova puntata della telenovela più attesa dell'anno. Non si tratta di Beautiful, Doctor Who o House of Cards. Né di una qualche serie tv turca con una una regia sgangherata o dalla dubbia qualità recitativa.
Dopo mesi e mesi di attesa, riunioni saltate e rinviate, colpi di scena e assessori saltati, qualcosa si sta smuovendo su un argomento tanto delicato quanto complesso, ma su cui la Giunta ha dichiarato più volte – o almeno, lo hanno fatto le liste civiche di maggioranza – di voler portare a casa un risultato importante.
Già, perché in città le parole “piano regolatore” continuano a evocare tensioni politiche e visioni diverse all'interno del centrosinistra.
Ma adeso arriva una prima buona notizia. Forse. La Giunta comunale guidata da Giulia Guazzora ha approvato l’atto di indirizzo per la Variante generale al PRGC, con l’obiettivo di rimettere in moto la macchina urbanistica ferma da quasi quarant’anni. Ma il percorso, per ora, resta tutt’altro che pacifico.
La delibera n. 168, approvata il 22 ottobre 2025, segna un passo ufficiale verso la redazione del nuovo piano, che dovrà sostituire quello in vigore dal lontano 1986. Il documento promette di limitare il consumo di suolo, favorire la rigenerazione urbana e tutelare il paesaggio agricolo. Obiettivi coerenti con le linee guida europee e regionali che puntano al cosiddetto “saldo zero di suolo consumato” entro il 2050, ma che a San Mauro arrivano dopo un percorso complesso e politicamente logorante.
L’ultimo anno è stato un susseguirsi di crisi e ricomposizioni, di annunci e retromarce. Il piano regolatore è diventato terreno di scontro dentro la stessa maggioranza, fino a provocare la caduta di un assessore, il malumore del Partito Democratico e una serie di polemiche che hanno travolto la Giunta.
Lo scorso maggio, l’assessore all’urbanistica Emanuele Durante si era dimesso ufficialmente per motivi di lavoro, ma di fatto si era trovato al centro di divergenze politiche che covavano da tempo. Le sue deleghe – edilizia, viabilità, servizi demografici e trasporti – sono poi state ridistribuite tra la sindaca Guazzora e l’assessore Daniele Bagarin. Da allora, la scelta della prima cittadina di non nominare un nuovo assessore, ma di assumere direttamente la delega all’urbanistica, è stata interpretata come la volontà di riportare sotto controllo un dossier diventato sempre più scivoloso.

Il municipio
Dietro le dimissioni di Durante, si nascondeva un braccio di ferro tra il PD e le liste civiche che sostengono la sindaca, in particolare sulla gestione del processo partecipativo e sui tempi di approvazione della variante. Durante aveva spiegato che il suo lavoro tecnico era ormai concluso, lasciando alla politica la fase finale. «Il piano regolatore è della sindaca», aveva dichiarato allora Durante, con toni distesi. Ma in realtà il clima era tutt’altro che sereno. Tanto che l'ex-assessore non ha più voluto commentare nelle scorse settimane la questione del nuovo piano regolatore, forse su indirizzo della sua vecchia Giunta. O forse per una presa di distanze pressoché definitiva.
Già nella scorsa primavera, la vicenda aveva assunto i contorni di un vero caso politico con la “riunione fantasma” del 17 aprile. L’amministrazione aveva convocato soltanto 109 cittadini su 18.400 abitanti per un incontro di confronto sul nuovo piano regolatore, salvo poi annullare tutto all’ultimo minuto, senza informare né i consiglieri di maggioranza né quelli di opposizione. L’avviso, pubblicato sul sito comunale, era sparito poche ore dopo e il link risultava non funzionante.
Il consigliere Paola Antonetto (FdI) aveva denunciato pubblicamente l’episodio, parlando di una “riunione ristretta ai proprietari di terreni” e di una “mancanza di trasparenza istituzionale”. «Prima di fare incontri con i cittadini – aveva dichiarato – servirebbe convocare la Commissione territorio e riportare la discussione in Consiglio. Le “riunioncine” con pochi proprietari non vanno nella direzione della condivisione».
L’amministrazione aveva poi giustificato l’annullamento citando “sovrapposizioni di calendario con la Commissione bilancio e le festività di Pasqua”, ma l’opposizione non aveva accettato la spiegazione, parlando di un tentativo maldestro di gestire il tema “in sordina”. D'altronde, adesso siamo in autunno, e Pasqua è passata da un pezzo. E della Commissione non si è ancora vista traccia.
La crisi era esplosa del tutto poche settimane dopo. L’assessore Durante aveva lasciato l’incarico, spiegando che la “fase tecnica” era terminata e che ora spettava ai consiglieri la parte politica e decisionale. Ma l’opposizione aveva letto quelle parole come l’ammissione di un fallimento. «Stiamo allontanando colui che doveva guidare il piano regolatore nel momento cruciale», aveva commentato Roberto Olivero (Forza Italia), accusando la Giunta di inesperienza e improvvisazione. Duro anche Roberto Pilone (Lega), che aveva parlato apertamente di “assessore del PD silurato dal PD”.

Emanuele Durante
Nonostante le polemiche, il lavoro tecnico era proseguito, anche se molto lentamente. I professionisti incaricati, coordinati dall’architetto Pier Giorgio Turi, avevano consegnato a giugno la bozza del Piano Operativo Comunale (POC), primo passo concreto verso la Variante generale al PRGC. La Giunta, però, aveva deciso di modificare la bozza, stralciando il comparto RUO4, nell’area dell’Oltrepo, e mantenendolo agricolo, con la prospettiva di destinarlo in futuro a Parco Agricolo.
Una decisione dal forte valore politico, che segna la volontà di chiudere con le logiche espansive degli anni Ottanta e Novanta, puntando invece sulla tutela del territorio e sulla valorizzazione delle aree agricole. Un messaggio chiaro: basta nuove costruzioni, si riparte dalla rigenerazione dell’esistente.
Le liste civiche di centrosinistra, che rappresentano l’anima più pragmatica della coalizione, spingono per chiudere in fretta il percorso e “portare a casa il risultato” entro pochi mesi, sottolineando che la parte tecnica è già pronta e che ora serve solo la decisione politica. Il Partito Democratico, invece, predica prudenza: vuole un iter più condiviso e trasparente, con tempi più lunghi e un confronto reale con la cittadinanza. In tutto questo, occorre ricordare che la sindaca Guazzora dovrebbe ricandidarsi per le comunali del 2026, e oggi siede in municipio con una lista civica appoggiata dal PD. Ma Giulia Guazzora, ex-assessora pentastellata, non è del PD. Fa parte dello schieramento più “pragmatico” sul tema.
A confermare la distanza tra le due anime della maggioranza è stata l’astensione del vicesindaco Luca Rastelli, esponente Dem, durante la votazione della delibera. Un gesto che ha fatto rumore e che, nel linguaggio della politica locale, vale più di molte dichiarazioni ufficiali.
La delibera, votata con tre favorevoli e un’astensione, è stata dichiarata immediatamente eseguibile. Un passaggio tecnico, certo, ma anche un test politico sulla capacità della maggioranza di restare unita. Perché se è vero che la fase tecnica è ormai chiusa, come sosteneva Durante, è altrettanto vero che la fase politica è appena iniziata. E su di essa si giocheranno gli equilibri futuri della Giunta.
«Non si può gestire un piano regolatore come fosse una pratica edilizia – aveva dichiarato mesi fa il consigliere Olivero –. Serve una visione, non una bandierina di partito». Una frase che oggi suona come un monito, mentre la città attende di capire se, dopo anni di rinvii, San Mauro riuscirà finalmente a dotarsi di un piano regolatore condiviso, moderno e coerente con le sue esigenze reali.
Per la Città delle Fragole, si tratta di un banco di prova cruciale: l’occasione per chiudere una stagione di contrapposizioni e aprirne una nuova, basata su trasparenza, partecipazione e responsabilità politica. Ma per ora, più che un finale di stagione, quello che si intravede è solo l’ennesimo episodio di una serie ancora lontana dalla conclusione.

Roberto Olivero
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