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San Mauro, un mutuo per salvare strade e servizi. La maggioranza: “Non abbiamo abbastanza soldi”

La discussione sul DUP è arrivata in Consiglio comunale. Mutuo, spese alte per la cultura e piano regolatore “fantasma”: tanti gli argomenti affrontati

San Mauro, un mutuo per salvare manutenzioni e servizi. La maggioranza: “Abbiamo a malapena i soldi per l'ordinario”

San Mauro, un mutuo per salvare manutenzioni e servizi. La maggioranza: “Abbiamo a malapena i soldi per l'ordinario”

Un mutuo da 1,5 mln di euro per salvare le manutenzioni e le casse del Comune. È la volontà politica della maggioranza espressa a San Mauro Torinese durante l’ultima seduta del Consiglio comunale.

È infatti noto da tempo che la situazione del bilancio comunale non è delle più rosee. Complice l’inflazione, l’aumento delle spese per manutenzione e servizi (come lo scuolabus) e minori fondi erogati dallo Stato alle amministrazioni locali.

Durante la presentazione del DUP lo scorso 29 settembre – il Documento Unico di Programmazione, che collega le scelte politiche di Palazzo Civico alle disponibilità economiche –, il consigliere di minoranza Paola Antonetto ha espresso più di una perplessità. Non solo l’assenza di riferimenti al potenziamento della videosorveglianza, sul fronte della sicurezza pubblica, ma anche della spesa per iniziative culturali.

In particolare, quella più recente. 4.000 euro sborsati dal Comune per invitare lo scienziato e meteorologo Luca Mercalli durante la festa patronale.

«Le spese per la cultura andrebbero valutate più attentamente – ha fatto sapere Antonetto. Mercalli è costato più del 20% di tutta la festa patronale. Abbiamo sborsato 4.000 euro. Il suo è un nome di spessore, ma è venuto a San Mauro per presentare e vendere al pubblico un suo libro. Non per una lectio magistralis».

E ancora, ha proseguito: «Io penso che dovremmo tenere di più in conto i desideri dei cittadini. Davvero volevano questo evento nell’ambito della patronale?».

Al di là delle polemiche sulla festa dei Corpi Santi, la situazione economica più critica riguarderebbe i fondi per la manutenzione delle strade, il rifacimento degli asfalti e l’abbattimento delle barriere architettoniche. La maggioranza lo ha detto chiaramente: «Sulla parte di spesa corrente, ci sono a malapena i fondi per gestire i servizi ordinari, anche facendo dei tagli», ha riferito durante la seduta il consigliere Bruno Bonino, della maggioranza di centrosinistra.

E allora, quale soluzione per garantire un servizio accettabile sul fronte delle manutenzioni e del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche)? Un mutuo che il Comune stipulerà con Cassa Depositi e prestiti, del valore di 1,5 mln di euro, come ha ricordato il vicesindaco Rastelli.

Paola Antonetto

Il mutuo con CDP: quale scenario?

La scelta del ricorso al credito arriva in un quadro di risorse compresse. Dagli Indirizzi per la predisposizione del bilancio 2026–2028 emergeva già che la Giunta aveva registrato «il momentaneo e straordinario arresto del trend di crescita delle entrate da sanzioni CdS a decorrere dall’anno 2025». Tradotto: dopo anni di impennate, le entrate da multe non crescono più e il capitolo non offre più quel “cuscinetto” che negli ultimi esercizi aveva aiutato a finanziare manutenzioni e spese correnti. Per dare un ordine di grandezza, nel 2024 gli incassi da sanzioni avevano toccato 1,62 milioni di euro (+35% rispetto al 2021), ma la curva si è appiattita nel 2025, proprio mentre i costi di beni e servizi – dalle forniture agli appalti – continuano a risalire sull’onda dell’inflazione.

L’esecutivo cittadino aveva già ribadito alcuni paletti operativi: mantenere i servizi erogati con possibili “razionalizzazioni” (ovvero “tagli”), confermare il trasporto scolastico almeno fino a fine mandato, chiedere agli uffici previsioni prudenziali e puntuali sulle entrate (non solo sanzioni, ma anche oneri di urbanizzazione, canoni, proventi cimiteriali, mensa scolastica, gestione del patrimonio comunale). Sul fronte riscossione, la linea è proseguire con la gestione in house e stringere i tempi verso la coattiva per chi non paga, in particolare sulle multe, così da stabilizzare i flussi di cassa.

Quanto al tasso d’interesse, il riferimento operativo resta Cassa Depositi e Prestiti: già a fine 2024, in sede di discussione sul bilancio di previsione, l’assessore al Bilancio Matteo Fogli aveva indicato una percentuale indicativa attorno al 3,8%. L’idea – ribadita il 29 settembre – è dotarsi di una riserva di liquidità per intervenire quando serve, senza dover sospendere cantieri o rinviare manutenzioni diventate urgenti.

Resta naturalmente il tema della sostenibilità: un nuovo indebitamento impegna la città per più anni. Da un lato, la maggioranza lo difende come risorsa – usare il credito per non smantellare i servizi fondamentali e per non abbandonare l’ordinaria manutenzione –, dall’altro le minoranze avvertono il rischio di una “spada di Damocle” sui conti futuri, specie in un contesto in cui le entrate correnti mostrano segnali di fragilità e in cui i fondi statali erogati in misura minore non bastano più a coprire l’aumento dei costi, un altro tema caldo.

Bruno Bonino

Piano regolatore: se ci sei, batti un colpo

Un capitolo a parte merita invece il nuovo piano regolatore. Anche di questo si è parlato nell’ambito del DUP. Un tema spinoso, che vista la mancata convocazione della Commissione consiliare da mesi, lasciava pensare che si fosse arenato, forse definitivamente.

«Col nuovo piano regolatore – ha esposto Bonino ci sarà un aumento del gettito IMU su aree edificabili, e forse questo permetterà di ripagare il mutuo. Così come un maggior gettito dagli oneri di urbanizzazione».

Tradotto: più entrate per il Comune. Tutto ciò, per il momento, rimane solo sulla carta però. Sul tema del piano regolatore si sta ancora attendendo la convocazione della riunione ad hoc, così come alcune indiscrezioni parlavano di una “visione differente” sul piano, confermata in parte anche dall’ex-assessore Durante, tra i diversi membri della maggioranza, se non di una vera e propria spaccatura.

Bilancio, prestito e piano regolatore. Questi saranno i banchi di prova dell’amministrazione Guazzora nei prossimi mesi, con un occhio sempre puntato – più o meno direttamente – alle elezioni comunali del 2026. Nel mentre, il DUP è stato approvato. Contrari Pilone, Antonetto e Cerrato per la minoranza. Assenti invece alla seduta il pentastellato Bongiovanni e il centrista Carosso. Compatta la maggioranza, almeno nella votazione.

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