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Ferrero scommette sul Cile: nuovo stabilimento e filiera della nocciola in accelerazione

Terzo impianto in La Araucanía, ampliamenti in Maule e Ñuble. Il Cile corre verso i 40.000 ettari entro il 2031

Ferrero scommette sul Cile: nuovo stabilimento e filiera della nocciola in accelerazione

Una filiera giovane, tecnologica e in crescita. Ferrero rilancia sul Cile e imprime un’accelerazione decisiva al mercato globale della nocciola, rafforzando qualità, capacità produttiva e sicurezza dell’approvvigionamento in un contesto internazionale sempre più volatile.

La Ferrero Hazelnut Company realizza un terzo stabilimento per la sgusciatura nella regione di La Araucanía. La nuova struttura si affianca agli impianti già operativi nel Maule e nel Ñuble, che vengono contemporaneamente ampliati e modernizzati per aumentare efficienza e volumi. Per il gruppo, è l’avvio di un nuovo ciclo di investimenti che consolida il legame industriale con il Cile e rafforza la posizione sui mercati globali.

Marco Botta, CEO della Ferrero Hazelnut Company, rimarca che il piano conferma la fiducia dell’azienda nel Cile e ne ribadisce il ruolo di fornitore di riferimento a livello mondiale. La scelta punta a rafforzare l’intera catena del valore della nocciola, con un focus su qualità, innovazione e tracciabilità, elementi cruciali per marchi iconici come Nutella, Kinder Bueno e Ferrero Rocher. Il bilancio 2024 del Gruppo Ferrero evidenzia infatti il potenziamento della capacità produttiva e della lavorazione in Cile.

Negli ultimi anni il Cile è emerso come secondo produttore mondiale di nocciole, grazie a tecniche agronomiche avanzate e agli investimenti promossi da Ferrero. Secondo Jorge Mohr, direttore di Viveros Nefuen Chile, la produzione ha raggiunto 120.000 tonnellate e supererà le 200.000 con l’entrata a regime dei nuovi impianti. È un salto dimensionale che conferma il Paese come piattaforma competitiva per l’industria globale.

Rispetto ai principali competitor dell’emisfero nord, come Turchia e Stati Uniti, alle prese con rinnovo varietale, meccanizzazione limitata e rischi climatici, la corilicoltura cilena beneficia di impianti giovani e gestione tecnologica avanzata. Risultato: maggiore stabilità produttiva e standard qualitativi elevati. In questo quadro, la mossa di Ferrero appare orientata a ridurre vulnerabilità e volatilità lungo la supply chain.

Dati di Ice Santiago e NocciolaRe indicano che La Araucanía è al centro di una strategia governativa che mira ad espandere le coltivazioni di nocciolo da 10.000 a 40.000 ettari entro il 2031, con supporto tecnico ed economico ai piccoli produttori locali. L’iniziativa amplia la base agricola e favorisce la crescita inclusiva della filiera, integrando investimenti privati e politiche pubbliche.

Il progetto cileno rientra nella strategia di lungo periodo della Ferrero Hazelnut Company: tramite AgriChile, il gruppo gestisce 5.000 ettari di noccioleti e collabora con i produttori locali per garantire tracciabilità e sostenibilità lungo tutta la catena di approvvigionamento. È una scelta che risponde alla domanda globale di qualità certificata e consolida la reputazione dei brand.


Jorge Mohr sottolinea che gli investimenti mirano a garantire stabilità dell’offerta di nocciole di qualità, consolidando il Cile come punto di riferimento per l’industria mondiale. Per Ferrero, l’espansione degli impianti in La Araucanía, Maule e Ñuble rappresenta un rafforzamento industriale e strategico: più capacità, maggiore controllo dei processi e una filiera resiliente, in grado di sostenere la domanda internazionale e contenere i rischi operativi.

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