AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
23 Ottobre 2025 - 18:13
Orgoglio piemontese: prima ablazione con piattaforma “open”! Cuori liberati!
Per Marco C., 63 anni, il cuore che batteva all’impazzata era diventato un compagno scomodo, capace di trasformare una passeggiata in un calvario e le notti in un susseguirsi di risvegli angosciosi. “Ero prigioniero del mio stesso corpo”, racconta, seduto nella sua casa di Omegna, con un sorriso che tradisce una ritrovata serenità. A restituirgli la libertà è stata una procedura all’avanguardia eseguita all’Ospedale San Biagio di Domodossola: la prima ablazione della fibrillazione atriale in Piemonte con una piattaforma “open”, un intervento che segna una svolta per la Cardiologia dell’Asl VCO e offre una speranza concreta a chi lotta contro le aritmie.
La fibrillazione atriale, un disturbo che colpisce migliaia di italiani, soprattutto anziani, ma non risparmia i più giovani, è una condizione insidiosa. Palpitazioni, fiato corto, stanchezza cronica: i sintomi possono trasformare la quotidianità in una sfida, aumentando il rischio di ictus e scompenso cardiaco. Per Marco, i farmaci e una cardioversione elettrica avevano offerto un sollievo temporaneo, ma a marzo 2025 il problema si è ripresentato, con un elettrocardiogramma che non lasciava scampo: il cuore era di nuovo fuori ritmo. La soluzione? Un’ablazione delle vene polmonari, eseguita il 12 maggio 2025 nel modernissimo Laboratorio di Elettrofisiologia del San Biagio, operativo solo dal 2023 sotto la guida del dottor Andrea Brunori, ex direttore dell’Elettrofisiologia del Santa Corona di Pietra Ligure.

Questa non è stata un’ablazione qualunque. La procedura ha utilizzato la pulsed-field ablation (PFA), una tecnologia che abbandona il calore delle tradizionali ablazioni a radiofrequenza per adottare impulsi elettrici ad alto voltaggio. Il risultato? Lesioni precise nell’atrio sinistro, senza rischi per i tessuti circostanti, come l’esofago o il nervo frenico. “La selettività di questi impulsi è un game-changer”, spiega Brunori. “Niente complicanze come perforazioni cardiache o fistole, infiammazione minima e una curva di apprendimento rapida per noi medici”. Per i pazienti, si traduce in un intervento di sole due ore, un’esposizione ai raggi ridotta e una dimissione in appena 48 ore, senza dolore. Marco, insieme a F.C., una paziente di 58 anni, è stato tra i pionieri di questa tecnica in Piemonte, e i risultati parlano chiaro: “Respiro, dormo e cammino come non facevo da anni”, dice, scherzando sulla “prenotazione” del nipote per una partita di calcetto.
Il Laboratorio di Elettrofisiologia del San Biagio è un fiore all’occhiello per l’Asl VCO. In poco più di due anni, sotto la direzione di Alessandro Lupi, la Cardiologia di Domodossola si è trasformata in un hub di eccellenza, passando da semplici studi diagnostici a interventi complessi come le ablazioni PFA. “La fibrillazione atriale è una delle principali cause di disabilità”, sottolinea Lupi. “Quando i farmaci falliscono o il cuore è troppo debole per sopportare alte frequenze, l’ablazione transcatetere diventa indispensabile. Ma le tecniche tradizionali non sono prive di rischi. Con il PFA, stiamo ridefinendo gli standard di sicurezza e rapidità”. Un progresso che non solo migliora la qualità della vita, ma riduce anche la necessità per i pazienti del Verbano-Cusio-Ossola di affrontare lunghi viaggi verso centri specializzati di Torino o Milano.
Il successo di questa innovazione non è passato inosservato. Il Direttore Generale dell’Asl VCO, Francesco Cattel, non nasconde l’orgoglio: “Investire in tecnologie all’avanguardia ci permette di rispondere ai bisogni dei cittadini con soluzioni di altissimo livello. Un grazie a Lupi e Brunori per aver portato questa eccellenza nel nostro territorio”. Anche l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, plaude al risultato: “Storie come quella di Marco dimostrano che una sanità di qualità è possibile. L’Asl VCO è un esempio di come l’innovazione possa fare la differenza”.
L’obiettivo ora è ambizioso: entro dicembre 2025, l’equipe del San Biagio conta di eseguire almeno venti ablazioni PFA, con un focus su pazienti giovani o con fragilità esofagee, per i quali la sicurezza è cruciale. “Non si tratta solo di curare un’aritmia, ma di restituire una vita normale”, conclude Brunori. Per Marco, quella vita normale significa programmare una camminata sul Mottarone senza paura di restare senza fiato. E mentre il San Biagio si prepara a nuove sfide, il Piemonte festeggia un passo avanti verso una sanità più moderna, accessibile e vicina ai suoi cittadini.

Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.