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Controllori Gtt a Torino: arrivano le body-cam contro violenze e minacce

I dispositivi saranno accesi solo in situazioni di pericolo e integreranno il sistema di videosorveglianza già presente su bus, tram e metro

Controllori Gtt a Torino: arrivano le body-cam contro violenze e minacce

Controllori Gtt a Torino: arrivano le body-cam contro violenze e minacce

A Torino parte la sperimentazione delle body cam per i controllori del trasporto pubblico cittadino. Il progetto, promosso da Gtt, mira a garantire maggiore sicurezza agli operatori e ai passeggeri, dopo i numerosi episodi di aggressioni e tensioni registrati negli ultimi anni su bus e tram. La prima fase, che prenderà il via nei prossimi giorni, prevede l’uso dei dispositivi in modalità di prova su alcune linee selezionate. Se i risultati saranno positivi, l’iniziativa verrà progressivamente estesa fino a costituire una dotazione stabile per tutto il personale di verifica.

Ogni squadra di controllori sarà dotata di almeno una body cam, una videocamera compatta che potrà essere attivata solo in situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità dell’operatore o di terzi. Si tratta di dispositivi tecnologicamente avanzati, programmati per registrare in modalità “buffering”, ossia con una funzione di pre-registrazione che consente di catturare anche i momenti immediatamente precedenti all’attivazione. La registrazione effettiva inizierà soltanto su comando dell’operatore, che potrà anche azionare un panic button per comunicare in tempo reale con la centrale operativa Gtt in caso di emergenza.

Le body cam si aggiungono così al sistema di videosorveglianza già esistente a bordo dei mezzi e nelle stazioni della metropolitana, ampliando il livello di sicurezza per chi lavora e per chi viaggia. Le immagini registrate saranno utilizzate esclusivamente per fini di sicurezza e tutela del personale, nel rispetto della normativa sulla privacy. L’obiettivo, spiegano dall’azienda, è quello di prevenire comportamenti violenti o aggressivi e di fornire agli operatori uno strumento di supporto durante le attività di verifica dei titoli di viaggio, che spesso si svolgono in condizioni difficili.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio piano di misure promosse da Gtt per garantire tranquillità e protezione a bordo dei mezzi pubblici, in collaborazione con le forze dell’ordine. Tra queste, figurano i progetti “Linea Sicura”, che prevede controlli mirati e pattugliamenti congiunti, e “Safe Tram”, un esperimento avviato su alcune linee serali — tra cui la 4 e la 51 — per contrastare episodi di vandalismo, molestie e disordini.

Negli ultimi mesi, la società di trasporto pubblico ha registrato un aumento delle segnalazioni di comportamenti aggressivi nei confronti del personale, soprattutto durante le operazioni di controllo. Le body cam, già utilizzate con successo in altre città europee, rappresentano quindi una soluzione concreta e immediata per dissuadere atteggiamenti violenti e raccogliere eventuali prove in caso di incidenti o reati.

L’esperimento torinese, se confermerà i risultati attesi, potrà aprire la strada a una dotazione strutturale su tutte le linee urbane e suburbane. Per ora, l’obiettivo è testare l’efficacia del sistema e raccogliere dati sulla percezione di sicurezza da parte dei dipendenti e dei passeggeri. Gtt sottolinea che il progetto non è pensato come misura repressiva, ma come strumento di tutela reciproca in un contesto sempre più complesso, dove il confronto con l’utenza può diventare terreno di tensione.

Le prime reazioni tra i sindacati del settore sono caute ma positive: l’auspicio è che, accanto alle nuove tecnologie, si continui a investire anche in formazione, prevenzione e campagne di sensibilizzazione. La sfida, ora, sarà trasformare la sperimentazione in un modello stabile e condiviso di sicurezza urbana.

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