AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
22 Ottobre 2025 - 16:36
Torino si schiera con Sigfrido Ranucci: in piazza San Carlo compare uno striscione con la scritta “Report”
Uno striscione bianco con una scritta rossa, semplice e potente: “Report”. È comparso sul balcone di un palazzo affacciato su piazza San Carlo, a Torino, tra via Roma e via Santa Teresa. Nessuna firma, nessun proclama. Solo un nome, quello della storica trasmissione Rai di inchiesta, diventato negli ultimi giorni il simbolo della libertà di stampa sotto attacco. Il gesto arriva a pochi giorni dall’attentato contro il giornalista Sigfrido Ranucci, la cui auto — insieme a quella della figlia — è esplosa davanti casa nella notte tra sabato e domenica, in una frazione di Pomezia.
Da allora, in tutta Italia, si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà verso il conduttore di Report e la sua redazione. A Torino, città che ha sempre avuto un rapporto profondo con la cultura dell’informazione e del giornalismo d’inchiesta, lo striscione è diventato un segno civile di vicinanza e di resistenza. Un modo per dire che la libertà di raccontare non può essere intimidita da chi tenta di ridurla al silenzio.
L’attacco di Pomezia è avvenuto nella tarda serata di sabato. Sotto l’auto di Ranucci, parcheggiata davanti alla sua abitazione di Campo Ascolano, è stato piazzato un ordigno artigianale. L’esplosione ha distrutto la vettura, danneggiato quella della figlia e ferito il silenzio della notte con una deflagrazione che — secondo la redazione di Report — “avrebbe potuto uccidere chiunque si trovasse a passare in quel momento”. La potenza della bomba ha fatto tremare le finestre delle case vicine. Ranucci, che si trova sotto scorta dal 2014 per le minacce ricevute da ambienti mafiosi, ha dichiarato che pochi minuti prima dell’esplosione la figlia era passata davanti alla macchina: “Potevano ammazzarla”.
La Procura antimafia di Roma indaga per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, mentre i carabinieri del Ris stanno cercando di ricostruire la natura dell’esplosivo e verificare eventuali collegamenti con le inchieste del programma Rai. “Potrebbe non essere una coincidenza”, ha ammesso Ranucci, ricordando che pochi giorni prima aveva anticipato i temi delle nuove puntate di Report.
In questo clima, il lenzuolo con la scritta “Report” appeso nel centro di Torino ha assunto un significato preciso. Non solo un messaggio di affetto, ma un atto politico. La foto ha fatto il giro dei social in poche ore, accompagnata da migliaia di messaggi di solidarietà e da un sentimento diffuso di indignazione. Dallo stesso balcone, in passato, erano già comparsi altri striscioni di sostegno civile — uno dedicato al presidente Sergio Mattarella, un altro di protesta calcistica — ma questa volta la reazione della città è stata diversa: più spontanea, più emotiva, più consapevole.
Perché colpire un giornalista come Ranucci significa colpire il diritto collettivo dei cittadini a conoscere. È un attacco non solo a una persona, ma a un principio democratico. Indipendentemente dalla matrice dell’attentato, ancora da chiarire, il gesto rappresenta una minaccia alla libertà di informazione, quella che garantisce il controllo del potere e la trasparenza pubblica.
Torino ha scelto di rispondere con il linguaggio più sobrio e civile possibile: un lenzuolo e una parola. Nessun clamore, solo la forza del silenzio. È la stessa Torino che ha conosciuto le redazioni, le tipografie, i caffè dei giornalisti, le storie di chi ha sempre creduto che informare significhi rendere un servizio alla collettività.
Il drappo bianco e rosso di piazza San Carlo oggi parla a tutto il Paese. Ricorda che la democrazia vive di domande, e che ogni tentativo di zittire chi le pone deve essere contrastato non con la paura, ma con la partecipazione. È una risposta che non urla, ma resiste.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.