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Attentato a Sigfrido Ranucci: il video dell'auto esplosa. "Potevano uccidermi"

Anche Milena Gabanelli ha commentato l'accaduto: "Nessuno potrà mai intimidirlo, la squadra di Report non si piega"

Due esplosioni nella notte, il boato che squarcia il silenzio e la paura che si diffonde tra le case di Campo Ascolano, alle porte di Roma. Le auto di Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, e quella di sua figlia sono saltate in aria la sera tra giovedì e venerdì davanti alla loro abitazione, trasformandosi in un rogo che ha illuminato il quartiere come un lampo sinistro.

Le deflagrazioni, violentissime, hanno distrutto le vetture e danneggiato anche un’abitazione vicina. Sul posto sono accorsi carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica, mentre la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta parlando di un chiaro atto intimidatorio. Un messaggio mafioso, l’ennesimo contro chi indaga, denuncia e non arretra di fronte al potere.

Poche ore dopo, la risposta più netta è arrivata da Milena Gabanelli, fondatrice di Report e curatrice di Dataroom: «Sappiate una cosa, voi che avete messo quella bomba: nessuno potrà mai intimidire Sigfrido Ranucci e la squadra di Report». Un messaggio di solidarietà che è diventato virale, raccogliendo migliaia di condivisioni e commenti da parte di giornalisti, cittadini e colleghi Rai.

Per Gabanelli, «la passione per il giornalismo è più forte della paura». E il suo post, breve ma potentissimo, ha trasformato l’attacco in un grido collettivo a difesa della libertà d’informazione.

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