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Polizia penitenziaria, i sindacati contro il Provveditorato: “Condotta antisindacale”

SAPPE, OSAPP, UIL PA e USPP si rivolgono al Tribunale del Lavoro di Torino: “Violati accordi e procedure di contrattazione, difendiamo i diritti del personale”

Polizia penitenziaria, i sindacati contro il Provveditorato: “Condotta antisindacale”

Polizia penitenziaria, i sindacati contro il Provveditorato: “Condotta antisindacale” (foto di repertorio)

Le principali organizzazioni sindacali del Corpo di Polizia PenitenziariaSAPPE, OSAPP, UIL PA e USPP — hanno depositato oggi, 15 ottobre 2025, presso il Tribunale del Lavoro di Torino, un ricorso ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1970) contro il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta, accusato di condotta antisindacale.

Il ricorso, redatto e presentato dall’avvocata Maria Immacolata Amoroso del Foro di Roma, punta a ottenere l’accertamento delle presunte violazioni delle prerogative sindacali e delle procedure di contrattazione decentrata previste dal D.P.R. n. 164/2002, dall’Accordo Nazionale Quadro del 5 ottobre 2023 e dal Protocollo d’Intesa Distrettuale dell’11 marzo 2024.

Secondo quanto riferiscono i sindacati, la decisione di adire le vie legali è arrivata dopo una serie di violazioni ripetute degli accordi sottoscritti, culminate con l’adozione unilaterale del Decreto Provveditoriale n. 155/2025, che avrebbe introdotto modifiche all’organizzazione del lavoro e agli orari di servizio senza alcun confronto preventivo con le rappresentanze sindacali.

Per le sigle firmatarie, l’atto del Provveditorato rappresenterebbe un grave vulnus alle relazioni sindacali e al principio di partecipazione previsto dal sistema normativo vigente. «Questo ricorso – spiegano i sindacati in una nota unitaria – è un atto di tutela ferma e responsabile dei diritti del personale e del corretto funzionamento delle relazioni sindacali all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria».

La vertenza, sottolineano le organizzazioni, non si limita alla contestazione di un singolo provvedimento, ma intende riaffermare un principio di fondo: il rispetto delle regole condivise e la centralità del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori nella definizione delle condizioni di lavoro e delle turnazioni del personale.

«Proseguiremo con determinazione ogni azione necessaria – affermano le quattro sigle – per garantire il rispetto delle regole e la valorizzazione del ruolo delle rappresentanze sindacali, nell’interesse di tutto il personale del Corpo».

La decisione di ricorrere al giudice del lavoro conferma la tensione crescente tra sindacati e amministrazione penitenziaria, in un contesto già reso complesso dalla carenza di organico e dall’aumento delle criticità operative negli istituti del Nord-Ovest. I rappresentanti dei lavoratori chiedono una restituzione piena delle garanzie contrattuali e un confronto costruttivo con l’amministrazione, dopo mesi di comunicazioni rimaste senza risposte.

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