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Annunciato il presidio Amazon Brandizzo del 3 ottobre, al grido di "Blocchiamo tutto"

Torino e Canavese blindate per l’Italian Tech Week: tra Bezos e Von der Leyen, scoppia la protesta dei movimenti

Annunciato il presidio Amazon

Annunciato il presidio Amazon Brandizzo del 3 ottobre, al grido di "Blocchiamo tutto"

Torino si prepara a vivere una giornata di mobilitazioni che si annuncia calda, con cortei e presidi in contemporanea all’Italian Tech Week, il festival dell’innovazione che dal 1° al 3 ottobre porta alle OGR alcuni dei nomi più influenti del panorama mondiale, da Jeff Bezos a Ursula von der Leyen fino a John Elkann. Un palcoscenico internazionale che diventa anche terreno di contestazione per i movimenti studenteschi e antagonisti, decisi a denunciare il ruolo delle big tech nei conflitti e nello sfruttamento dei lavoratori.

Il post diffuso dal collettivo Torino per Gaza non lascia spazio a dubbi: «Blocchiamo tutto». È lo slogan che campeggia sull’appello pubblicato in rete, dove vengono scanditi orari e luoghi della protesta.

Secondo il programma diffuso dagli organizzatori, il primo appuntamento è fissato alle 7 del mattino con un presidio davanti allo stabilimento Amazon di Brandizzo, lungo via Torino 331. L’obiettivo dichiarato è bloccare l’attività del colosso della logistica, simbolo per i manifestanti dello sfruttamento dei lavoratori e della complicità con la “guerra e il genocidio in Palestina”.

Alle 9 scatterà la mobilitazione studentesca con lo slogan “Blocchiamo Bezos”, concentramento al Parco Artiglieri da Montagna in corso Ferrucci, a pochi passi dalle OGR, dove il fondatore di Amazon è atteso per il suo intervento più atteso della kermesse.

Poco dopo, dalle 10, è previsto un corteo che partirà da piazza Gaza per raggiungere Palazzo di Città, sede del Comune di Torino, con un messaggio chiaro: contestare non solo le multinazionali, ma anche le istituzioni locali ed europee ritenute complici.

La giornata si chiuderà con un corteo serale alle 18, con ritrovo in piazza Palestina e arrivo in piazza Castello, cuore politico della città.

A incrociare le braccia non saranno solo i manifestanti: lo sciopero generale indetto da S.I. Cobas coinvolgerà anche il comparto Scuola, con lezioni sospese per l’intera giornata, e il settore dei trasporti ferroviari, fermi per 24 ore dalle 21 del 2 ottobre alle 20:59 del 3 ottobre, salvo le consuete fasce di garanzia (6-9 e 18-21).

Il rischio di una giornata di disagi è dunque concreto, non solo per la viabilità cittadina ma anche per i collegamenti nazionali. La coincidenza con l’Italian Tech Week amplifica la portata politica della protesta, che si intreccia con il tema internazionale del conflitto in Medio Oriente e con la denuncia delle grandi aziende tecnologiche accusate di fornire strumenti digitali alle potenze militari.

Le istituzioni locali e le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione: piazza Baldissera, corso Unità d’Italia e gli snodi che conducono agli svincoli della tangenziale sono indicati come i punti più critici. Non è escluso che la protesta possa replicare lo schema già visto nei giorni scorsi, con blocchi improvvisi e ingressi in tangenziale.

Gli organizzatori, da parte loro, rivendicano una giornata di resistenza diffusa: «Nessuno spazio per chi è complice di conflitti, devastazioni ambientali e politiche anti-sindacali», scrivono nei comunicati. Un messaggio che intreccia il sostegno al popolo palestinese con una critica più ampia alle politiche neoliberali incarnate, a loro dire, dai protagonisti dell’Italian Tech Week.

Il 3 ottobre sarà quindi un banco di prova non solo per la tenuta dell’ordine pubblico, ma anche per misurare il grado di partecipazione di studenti, lavoratori e attivisti. Una giornata che potrebbe segnare uno spartiacque nella stagione delle mobilitazioni torinesi, proiettandosi verso il corteo nazionale previsto a Roma il 4 ottobre, con lo slogan “Fermiamo il sionismo con la Resistenza”.

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