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Ambiente

Mazzè, il sentiero dell’oro soffocato dai rifiuti: otto volontari ne raccolgono 600 chili

Plastic Free e Comune uniti per tutelare ambiente e patrimonio storico

Mazzè, volontari ripuliscono 600 chili di rifiuti

Mazzè, volontari ripuliscono 600 chili di rifiuti lungo l’antico percorso dell’oro

Un itinerario che racconta secoli di storia ridotto a discarica. È questo lo scenario che hanno trovato, domenica 28 settembre, gli otto volontari di Plastic Free Onlus lungo il percorso “L’oro del ghiacciaio” a Mazzè, nel cuore del Canavese. Una passeggiata che avrebbe dovuto evocare la memoria degli antichi giacimenti auriferi sfruttati in epoca romana e che invece si è trasformata in una corsa contro il degrado: circa 600 chili di rifiuti raccolti in poche ore, tra plastica, indifferenziata e oggetti abbandonati senza alcun rispetto.

Non si trattava di sacchetti di plastica o bottigliette dimenticate, ma di veri e propri ingombranti: materassi, bidet, taniche d’olio, scarti edili. Rifiuti che raccontano una storia diversa, fatta di inciviltà, incuria e scarso senso civico. E che rischiano di cancellare, pezzo dopo pezzo, la bellezza di un luogo che unisce natura, archeologia e memoria.

«Abbiamo la responsabilità di consegnare un mondo migliore ai nostri figli – ha spiegato la referente locale di Plastic Free, Nicoletta Rallo –. Anche in pochi, se determinati, si possono ottenere risultati straordinari. L’ambiente non aspetta: ogni giorno perso è un danno che si accumula». Parole che riassumono il senso dell’iniziativa: non un gesto simbolico, ma una vera azione di recupero ambientale.

L’intervento di Mazzè si inseriva nel weekend internazionale Sea & Rivers, che ha visto oltre 200 eventi in Italia, patrocinati dal Ministero dell’Ambiente. Un movimento globale, ma con un impatto concreto e immediato sul territorio. Perché, come dimostra il caso del Canavese, bastano pochi comportamenti scorretti per compromettere un bene collettivo, ma bastano anche pochi volontari motivati per restituire dignità a un’area preziosa.

A sottolinearlo è stata anche l’assessore alla Cultura e al Turismo Isabella Bellissimo, che ha parlato senza mezzi termini: «L’atteggiamento incivile di pochi, probabilmente non residenti, non può dettare le regole della nostra comunità. Deve spingerci, al contrario, a rafforzare l’impegno per la sensibilizzazione e la partecipazione attiva. Solo così potremo crescere nella consapevolezza che un mondo più pulito è anche un mondo migliore».

La Bellissimo ha ringraziato pubblicamente i cittadini che hanno preso parte all’iniziativa: «La loro presenza dimostra che la comunità di Mazzè sa rispondere con collaborazione e spirito civico. Giornate come questa diventano momenti di condivisione che vanno ben oltre la semplice raccolta rifiuti».

Il contrasto tra i rifiuti rimossi e il paesaggio che li circondava ha colpito tutti i presenti: da una parte il fascino del percorso minerario romano, dall’altra la vergogna dei cumuli di spazzatura. È un’immagine che rende evidente quanto sia fragile l’equilibrio tra tutela e abbandono, tra valorizzazione e degrado.

Il segnale che arriva da Mazzè non riguarda soltanto l’ambiente. L’incuria compromette infatti anche il potenziale turistico di un territorio che ha molto da offrire: storia, natura, percorsi escursionistici e itinerari culturali. In un’epoca in cui il turismo sostenibile è al centro delle strategie di sviluppo, trasformare aree come il sentiero “L’oro del ghiacciaio” in discariche abusive significa bruciare opportunità di crescita economica e sociale.

Per questo il Comune e Plastic Free rilanciano la sfida: continuare con le iniziative di sensibilizzazione, coinvolgere scuole, famiglie, associazioni, e chiedere maggiore responsabilità anche ai visitatori. L’obiettivo non è solo ripulire, ma costruire un modello duraturo in cui ambiente e turismo possano convivere e rafforzarsi a vicenda.

A ricordarlo è ancora l’assessore Bellissimo: «La cura del territorio non è un costo, ma un investimento. Un paesaggio pulito, accogliente e rispettato è il primo biglietto da visita per attrarre visitatori e per rendere la nostra comunità più viva».

Il messaggio che arriva dal Canavese, insomma, è chiaro: la lotta all’inciviltà non è una battaglia persa, ma una sfida che richiede costanza, coraggio e collaborazione. La raccolta di domenica ne è stata una prova concreta. E dimostra che sì, anche un piccolo gruppo di otto persone può muovere passi importanti verso un futuro più pulito, più giusto e più attrattivo.

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