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Assalto a Caselle, Ravello (FdI): “Non vandalismo ma un crimine contro la sicurezza”

Il vicecapogruppo in Regione condanna l’azione dei manifestanti pro Gaza: “Offendono la tradizione di accoglienza del Piemonte”

Assalto a Caselle

Assalto a Caselle, Ravello (FdI): “Non vandalismo ma un crimine contro la sicurezza”

Dopo l’irruzione di alcuni manifestanti nell’area perimetrale dell’aeroporto di Caselle, che hanno tagliato le reti di sicurezza durante la protesta pro Gaza e a sostegno della Flotilla, arrivano le parole dure del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, Roberto Ravello.

«Il taglio delle reti di sicurezza e la conseguente interruzione del servizio dell’aeroporto di Caselle costituiscono un gravissimo attentato alla sicurezza collettiva e un’aggressione diretta alle infrastrutture critiche del Piemonte» ha affermato Ravello in una nota, sottolineando la gravità di quanto accaduto.

Per l’esponente di Fratelli d’Italia, l’episodio va ben oltre il vandalismo: «Non si tratta di un semplice atto vandalico ma di un crimine che mette in pericolo vite umane e paralizza servizi essenziali per la mobilità e l’economia nazionale».

Ravello ha allargato lo sguardo anche al significato simbolico di gesti di questo tipo, definendoli una ferita alla cultura solidale del territorio: «Queste azioni offendono la lunga e consolidata tradizione di accoglienza del Piemonte verso chi fugge dalle guerre e verso i più fragili. Offendono tutti i volontari e gli operatori sanitari che rispondono con il proprio impegno quotidiano ed in silenzio all’orrore della guerra, in Ucraina come a Gaza».

Un passaggio particolarmente netto è stato quello in cui Ravello ha accusato i manifestanti di aver ostacolato concretamente le possibilità di aiuto: «Bloccare l’aeroporto significa bloccare i mezzi con cui possiamo continuare ad accogliere i bambini palestinesi bisognosi del nostro aiuto. Chi lo fa è uno sciacallo che sfrutta il dolore di un popolo per creare caos e disordine».

Le parole del vicecapogruppo regionale arrivano in un contesto di forte tensione dopo che la mobilitazione pro Palestina, partita da Torino, si è spinta fino a Caselle, con ricadute anche sulla regolarità dei voli e sulla sicurezza dell’area aeroportuale. Un episodio che ora alimenta il dibattito politico e pone nuovi interrogativi sul confine tra libertà di manifestare e minaccia all’ordine pubblico.

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