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Cronaca

Rivalta, quando il truffatore si traveste da prete e dispensa benedizioni...

La parrocchia smentisce, segnalazioni in aumento: episodi simili registrati negli ultimi anni anche a Torino e provinci

Rivalta, il finto prete

Rivalta, il finto prete bussa alle porte: allarme truffe delle benedizioni

Una porta che si apre, un sorriso cortese e la promessa di una benedizione per la casa. A Rivalta di Torino, dietro queste apparenze si nasconde un tranello: non un sacerdote, ma un truffatore che approfitta della fiducia dei cittadini per introdursi nei condomini e, potenzialmente, negli appartamenti.

Secondo le segnalazioni raccolte negli ultimi giorni, l’uomo si presenta in abiti civili, senza tonaca né segni distintivi religiosi, ma sostiene di essere un prete in visita pastorale. Con questa scusa avrebbe chiesto accesso a pianerottoli e abitazioni, giocando sulla ritualità della benedizione domestica e sulla naturale predisposizione dei residenti ad accogliere figure religiose.

Le testimonianze parlano di più episodi avvenuti con lo stesso copione: un falso sacerdote che bussa, chiede di entrare e insiste sulla necessità di impartire una benedizione. A mettere in guardia è stata la stessa comunità, che ha iniziato a condividere l’allarme tra vicini e condomini.

Decisiva la presa di posizione della parrocchia locale: non risultano, infatti, iniziative di benedizioni casa per casa condotte da un sacerdote in borghese. Don Stefano Revello, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Andrea, ha chiarito di non essere a conoscenza di alcuna attività del genere. Una smentita che rafforza l’ipotesi di un travisamento di identità volto al raggiro.

Il metodo utilizzato dal truffatore non è nuovo: l’immagine del prete, anche se priva di abiti ecclesiastici, è di per sé capace di abbassare le difese psicologiche. Puntare sulla fiducia e sul rispetto legato alla figura religiosa diventa così la chiave per disarmare le cautele, soprattutto in contesti condominiali dove l’accesso agli spazi comuni è più semplice.

La vicenda apre un capitolo importante: come tutelarsi. Gli esperti invitano a non aprire mai a sconosciuti che si presentano senza appuntamento o senza un tesserino di riconoscimento, a verificare sempre con la propria parrocchia eventuali iniziative di benedizione, a non fornire denaro né informazioni personali a chi utilizza scuse religiose. In caso di episodi sospetti, è fondamentale avvisare subito l’amministratore di condominio e le forze dell’ordine, annotando dettagli utili per facilitare eventuali riscontri investigativi.

Il moltiplicarsi delle segnalazioni a Rivalta dimostra che la comunità ha già imboccato la strada giusta: la condivisione delle informazioni e la prontezza nel riconoscere i tentativi di raggiro. Fermare questi episodi non significa soltanto impedire una truffa, ma anche proteggere le persone più vulnerabili, come anziani e residenti soli, che rischiano di diventare il bersaglio preferito di chi sfrutta l’inganno.

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