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Canavese, serata culturale a San Carlo con Alessandro Mella e le sue “storie proibite”

Presentata l’antologia che mescola fiaba e autobiografia davanti a un pubblico numeroso

Canavese, serata culturale a San Carlo con Alessandro Mella e le sue “storie proibite”

Canavese, serata culturale a San Carlo con Alessandro Mella e le sue “storie proibite”

Un appuntamento che ha saputo coniugare letteratura, suggestione e comunità. Così può essere riassunta la serata di lunedì 29 settembre al Centro Polifunzionale di San Carlo Canavese, che ha visto protagonista Alessandro Mella, scrittore e divulgatore storico, per la presentazione del volume “I falò proibiti e altre storie”, pubblicato dall’editore Baima Ronchetti di Castellamonte.

L’iniziativa rientra nel ciclo di incontri letterari promosso dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale, un calendario che nelle ultime settimane sta portando in paese scrittori, studiosi e autori capaci di intrecciare la dimensione culturale con quella sociale. In questo caso, a salire sul palco non è stato il consueto saggista, noto al pubblico per i suoi lavori legati alla storia e alla divulgazione, ma un autore che si è concesso un’incursione nella narrativa.

Ad aprire l’appuntamento è stato il presidente della Pro Loco, Sergio Droetto, che ha ricordato quanto sia importante “creare momenti di aggregazione culturale” e offrire a cittadini e studenti l’opportunità di incontrare chi scrive e di confrontarsi con i suoi contenuti. A rendere ancora più intensa la serata sono state le letture di Massimo Canova, che hanno dato voce ai brani selezionati dall’antologia e restituito al pubblico la loro dimensione evocativa.

Mella ha spiegato come sia nato questo lavoro, frutto di anni di riflessione e di scrittura che, a differenza delle sue ricerche storiche, non partono da documenti e archivi, ma da immaginazione e memoria. “Sono fiabe – ha raccontato – non vere ma verosimili, capaci di attraversare mondi e tempi diversi, con personaggi che potrebbero appartenere tanto al mito quanto al vissuto quotidiano”. Il volume, infatti, si snoda come un mosaico in cui trovano spazio figure reali e immaginarie, ambientazioni sospese e finali aperti, fino a culminare in pagine più intime e autobiografiche, che rivelano lati meno noti dell’autore.

Il pubblico, numeroso e partecipe, ha accolto con attenzione le parole di Mella, seguendo il filo di un racconto che non rinuncia alla profondità pur muovendosi con leggerezza narrativa. Per molti dei presenti è stata una scoperta, abituati a conoscere l’autore nella veste di saggista rigoroso e documentato. Questo esperimento narrativo, invece, mostra una versatilità letteraria che ha incuriosito e convinto.

La serata non si è esaurita solo con la presentazione del libro, ma ha rappresentato un’occasione per riflettere sul ruolo della cultura nei piccoli centri. L’ampia partecipazione di pubblico testimonia come la comunità locale sia pronta a rispondere quando viene stimolata da proposte di qualità. Non si è trattato di un incontro accademico, bensì di un momento collettivo in cui le storie narrate hanno offerto spunti di dialogo tra generazioni diverse.

A sorpresa, l’autore ha anche anticipato la sua prossima uscita editoriale, prevista per novembre: un saggio storico dal titolo “Nel nome del Re Sole”, che segnerà il ritorno a un filone di studi che ha già caratterizzato gran parte della sua produzione. Un annuncio accolto con interesse da chi lo segue da tempo, a conferma di un percorso che alterna ora la saggistica alla narrativa.

L’appuntamento con Mella si inserisce in un calendario più ampio che, lunedì 6 ottobre, porterà a San Carlo un nuovo autore e un nuovo confronto. La rassegna, voluta dalla Pro Loco e sostenuta dall’Amministrazione comunale, si sta rivelando uno degli appuntamenti culturali più seguiti di questa stagione, capace di coniugare la promozione del territorio con un’offerta culturale che guarda oltre i confini locali.

La serata di lunedì, in definitiva, ha dimostrato come la letteratura sappia ancora radunare e coinvolgere, a patto che sappia parlare in modo diretto e autentico. San Carlo Canavese ha accolto Mella con calore, e le sue “storie proibite” hanno trovato nuova vita nella voce dei lettori e nella curiosità del pubblico.

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