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Luna e Mole in un abbraccio di luce: Torino come non l’avete mai vista

L’attimo perfetto catturato dal fotografo torinese racconta la città con poesia e suggestione

Luna e Mole

Luna e Mole in un abbraccio di luce: Torino come non l’avete mai vista

Certe immagini non hanno bisogno di spiegazioni, perché parlano da sole. Il fotografo Valerio Minato è riuscito ancora una volta a trasformare Torino in poesia visiva, cogliendo l’attimo in cui un mezzo spicchio di luna si posava esattamente sulla Mole Antonelliana, simbolo della città. Uno scatto che sembra frutto di un calcolo astronomico e di un pizzico di destino, capace di far incontrare due icone in un “appuntamento segreto” che ha illuminato la notte torinese.

Il risultato è un’immagine che incanta: la luna che si adagia sulla cupola come fosse disegnata per stare lì, il riflesso che scivola sul Po e la città che, al buio, diventa scenografia di un momento irripetibile. Una fotografia che non è soltanto tecnica, ma racconto e suggestione. Non è un caso che lo stesso Minato abbia descritto la scena con parole che ricordano una storia d’amore: “la mezza Luna e la Mole si sono incontrate specchiandosi sul Po come due innamorati al chiaro di notte”.

L’opera fa parte del nuovo Calendario Torino 2026, che raccoglie gli scatti più emozionanti della città e sarà disponibile nell’esposizione in Piazza Vittorio Veneto 12, con apertura dalle 11:30 alle 19 nei giorni 4, 11, 12, 18, 19, 25 e 26 ottobre. Un’occasione non solo per acquistare il calendario, ma per immergersi in una galleria che mostra Torino da prospettive insolite, tra geometrie architettoniche e improvvise magie naturali.

Minato, già autore di celebri fotografie in cui ha saputo unire cieli e architetture, conferma la sua capacità di fondere rigore e emozione. I suoi lavori hanno spesso valicato i confini cittadini, circolando sui social e arrivando su testate nazionali e internazionali. Ma a colpire, più delle condivisioni, è l’effetto che ogni suo scatto riesce a provocare: la sensazione di vivere Torino come se fosse la prima volta, di guardarla con occhi nuovi, di scoprirne la bellezza senza filtri.

Questa volta lo scenario ha qualcosa di metafisico, quasi cinematografico. La Mole, con la sua imponenza, sembra accogliere la luna come un trofeo, e il fiume diventa specchio d’acqua in cui i due amanti notturni si riflettono. Una visione che ha già conquistato i torinesi, fieri di vedere la propria città rappresentata con tale intensità.

Il calendario 2026 promette di essere un viaggio visivo tra le stagioni e i volti di Torino. E se la luna sulla Mole ne è l’icona più poetica, c’è da scommettere che ogni mese porterà con sé un’emozione diversa, tra scorci notturni, luci d’alba e dettagli architettonici che sfuggono allo sguardo distratto.

La fotografia, in questo caso, diventa più che un documento: è una dichiarazione d’amore per la città. Una dichiarazione che non resta privata, ma che Minato ha deciso di condividere con chiunque voglia lasciarsi sorprendere. Torino, ancora una volta, si svela come una città capace di stupire, di mescolare realtà e incanto, di offrire attimi che sembrano disegnati apposta per restare nella memoria.

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