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Piazza Baldissera, che caos per il traffico! La Città consiglia percorsi alternativi fino a primavera

Disagi e code per i cantieri: il Comune indica deviazioni e invita alla pazienza fino alla primavera 2026

Piazza Baldissera

Piazza Baldissera, che caos per il traffico! La Città consiglia percorsi alternativi fino a primavera

I lavori in piazza Baldissera non si fermano, e con loro non si fermano nemmeno i disagi per gli automobilisti torinesi. Il cantiere di trasformazione dell’incrocio più complesso e discusso della città entra in una fase cruciale: i restringimenti introdotti nelle ultime settimane, necessari per consentire la prosecuzione degli interventi in sicurezza, hanno aggravato la situazione viaria, soprattutto nelle ore di punta. Palazzo Civico ha così deciso di correre ai ripari, pubblicando una lista di percorsi alternativi consigliati per distribuire in maniera più equilibrata i flussi di traffico. Una soluzione temporanea che accompagnerà cittadini e pendolari fino alla prossima primavera, quando è prevista la conclusione del cantiere.

La trasformazione di piazza Baldissera è un’opera attesa da anni, destinata a ridisegnare la mobilità di un nodo strategico che raccoglie gli assi viari provenienti da Caselle, dalla tangenziale e dalle autostrade A4 e A5. Ma, come spesso accade in lavori di questa portata, i benefici sono ancora lontani, mentre i disagi quotidiani sono fin troppo concreti. Negli ultimi giorni automobilisti e motociclisti hanno dovuto affrontare code, rallentamenti improvvisi e tempi di percorrenza dilatati, con inevitabili ripercussioni anche sulle linee del trasporto pubblico.

La Città, in collaborazione con la polizia municipale, ha studiato una serie di itinerari alternativi per alleggerire la pressione sul quadrivio. Le indicazioni, diffuse attraverso comunicati e cartellonistica, riguardano in particolare i flussi provenienti dall’aeroporto di Caselle e dalle autostrade. Chi viaggia verso Ovest o Sud-Ovest è invitato a utilizzare l’uscita di corso Grosseto e a proseguire per Madonna di Campagna, evitando così l’ingresso diretto in piazza Baldissera. Per chi, invece, è diretto a Est o Sud-Est, lo stesso snodo di corso Grosseto rappresenta l’opzione consigliata, questa volta in direzione Rebaudengo.

Non mancano soluzioni alternative per chi arriva dall’autostrada e preferisce deviare su corso Giulio Cesare, imboccando poi via Botticelli. Dalla Tangenziale Nord, chi si muove verso Ovest o Nord-Ovest può invece proseguire lungo via Reiss Romoli, scegliendo tra via Sansovino e via Cossa oppure passando da via Stampini, via Borgaro e via Umbria. Un’ulteriore possibilità, sempre in quest’area, è seguire corso Grosseto per poi svoltare su via Casteldelfino, via Orvieto e via Umbria. Per chi è diretto verso il centro o verso Sud-Ovest, i percorsi suggeriti restano i corsi Potenza e Lecce.

Le raccomandazioni dell’amministrazione non sono solo un invito, ma una vera e propria necessità. Le arterie circostanti, se ben sfruttate, possono distribuire meglio i flussi e ridurre i colli di bottiglia che quotidianamente si formano all’altezza di piazza Baldissera. Tuttavia, molto dipenderà dalla capacità degli automobilisti di abituarsi a nuovi percorsi e dalla chiarezza della segnaletica. È un banco di prova non solo per la viabilità cittadina, ma anche per la pazienza degli utenti della strada, già messi a dura prova da mesi di lavori.

Il cantiere di piazza Baldissera, va ricordato, non è un intervento ordinario. Si tratta di una riqualificazione profonda che mira a rendere più sicuro e scorrevole un nodo che, negli anni, si è trasformato in simbolo delle criticità della mobilità torinese. Per decenni quell’incrocio ha rappresentato un punto di congestione costante, teatro di incidenti e di tensioni quotidiane tra automobilisti, ciclisti e pedoni. Oggi, con un progetto ambizioso che guarda alla mobilità del futuro, la Città promette di voltare pagina.

Ma fino alla primavera 2026, la realtà resta quella di code e rallentamenti. La questione, dunque, non è solo tecnica: tocca la qualità della vita urbana, l’efficienza del trasporto pubblico, la puntualità dei pendolari, persino la vivibilità dei quartieri limitrofi, investiti da un traffico che tende a spostarsi lateralmente per aggirare l’imbuto centrale.

Gli operatori commerciali della zona osservano con apprensione l’evolversi della situazione: meno fluidità nei collegamenti significa potenziali difficoltà di accesso ai negozi e ai servizi, con ricadute economiche non trascurabili. Anche il trasporto merci, in un’area che connette Torino con la rete autostradale, risente dei rallentamenti, incidendo sui costi e sulla puntualità delle consegne.

Sul tavolo resta dunque una sfida complessa: gestire l’emergenza senza perdere di vista l’obiettivo finale. La collaborazione tra amministrazione e cittadini sarà decisiva. Perché se è vero che l’opera promette di migliorare in modo significativo la mobilità cittadina, è altrettanto vero che i prossimi mesi richiederanno pazienza e adattamento.

In questo scenario, l’appello di Palazzo Civico è chiaro: programmare per tempo gli spostamenti, considerare le strade consigliate e utilizzare, ove possibile, i mezzi pubblici. Le alternative ci sono, ma vanno sfruttate con consapevolezza, per evitare che la piazza diventi un imbuto ingestibile.

Il cantiere di piazza Baldissera resta, dunque, il simbolo di una città che cambia tra promesse e disagi. Un’opera necessaria e al tempo stesso faticosa da sopportare. E se la primavera sembra ancora lontana, l’auspicio è che i mesi di attesa non si trasformino in un calvario quotidiano, ma in un percorso di transizione verso una viabilità finalmente più sicura ed efficiente.

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