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Sciopero nazionale dei trasporti: treni e bus a rischio per 24 ore

Disagi in tutta Italia: orari, fasce garantite 6-9 e 18-21, servizi coinvolti e consigli ai viaggiatori

Treni e bus

Sciopero nazionale dei trasporti: treni e bus a rischio per 24 ore,

Un giovedì sera di tensione e un venerdì destinato a complicarsi per chi si sposta su rotaia e su gomma. È questo lo scenario che si prepara a vivere l’Italia tra il 2 e il 3 ottobre 2025, quando scatterà lo sciopero nazionale di 24 ore che coinvolgerà una parte consistente del trasporto pubblico. Una mobilitazione che, come spesso accade, rischia di colpire soprattutto pendolari e viaggiatori che dovranno muoversi tra lavoro, scuola e impegni programmati.

La protesta, indetta da S.I. Cobas, inizierà alle 21 di giovedì 2 ottobre e si concluderà alle 20.59 di venerdì 3 ottobre. A incrociare le braccia sarà il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. Lo stop potrà comportare cancellazioni e variazioni di corse, con disagi che non si limiteranno alle ore formali dello sciopero: come già avvenuto in passato, possibili ritardi e rimodulazioni interesseranno anche le fasce immediatamente precedenti e successive.

Per quanto riguarda i treni regionali, la normativa prevede le consuete fasce di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, durante le quali la circolazione dovrà essere assicurata. Tutte le corse già in viaggio al momento dell’avvio dello sciopero potranno proseguire fino alla destinazione solo se raggiungibile entro 60 minuti; in caso contrario si fermeranno alla prima stazione utile. L’elenco aggiornato dei treni garantiti è disponibile sui siti e sulle app ufficiali di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, oltre che tramite i canali di assistenza clienti.

Ma i problemi non si fermeranno ai binari. Alla protesta ferroviaria si aggiungerà, il 3 ottobre, lo sciopero nazionale del personale autoferrotranviario, con ripercussioni attese anche sui servizi bus. In questo caso, come per i treni, sono previste le stesse fasce di garanzia per ridurre i disagi. Da segnalare che i collegamenti FrecciaLink non saranno garantiti.

Il quadro che emerge è quello di una mobilità a singhiozzo, in cui programmare spostamenti diventa una corsa a ostacoli. Le informazioni tempestive saranno cruciali: chi deve viaggiare dovrà monitorare costantemente i canali ufficiali per verificare la conferma delle corse, lo stato dei treni, i binari di partenza e le eventuali variazioni di percorso.

Per i pendolari, alcuni consigli pratici possono ridurre il rischio di rimanere bloccati: programmare i viaggi nelle fasce garantite, controllare la situazione del proprio treno pochi minuti prima della partenza, valutare orari alternativi o mezzi diversi e soprattutto prevedere un margine di tempo per coincidenze o appuntamenti fissati.

Lo sciopero porta con sé, come sempre, un tema di equilibrio: da un lato la tutela del diritto di sciopero, dall’altro il diritto alla mobilità dei cittadini. Le fasce protette rappresentano lo strumento giuridico per mediare tra queste esigenze, ma non bastano da sole a cancellare l’impatto di una protesta che, per 24 ore, cambierà il volto della viabilità nazionale.

La certezza è che il 3 ottobre sarà una giornata da affrontare con prudenza e pazienza. Tra treni soppressi, bus a rischio e coincidenze saltate, solo una pianificazione attenta e l’uso costante dei canali di aggiornamento potranno permettere ai viaggiatori di muoversi senza trasformare il venerdì in un incubo.

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