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29 Settembre 2025 - 09:44
Il Canavese come la Fashion Week di Milano: Rivarolo si trasforma in passerella
Rivarolo si è vestita di moda e lo ha fatto con orgoglio. Nel pomeriggio di domenica 28 settembre, con la quarta edizione di “Rivarolo Sfila”, il centro cittadino si è trasformato in un palcoscenico a cielo aperto, un’oasi di colori, tessuti e creatività che ha dato nuova vita alle vie del commercio. Non una semplice passerella, ma un evento che racconta il coraggio e la determinazione dei commercianti locali, in un periodo non facile per il settore, e che ha visto il sostegno diretto dell’assessore al Commercio Sandra Ponchia e degli uffici comunali.
La sfilata ha coinvolto negozi e attività della città, trasformando i marciapiedi e le piazze in uno scenario che ha ricordato – in piccolo, ma con la stessa energia – l’atmosfera della Fashion Week di Milano, il più importante evento italiano dedicato alla moda, riconosciuto a livello internazionale come uno dei “Big Four” assieme a Parigi, Londra e New York. Durante la Milano Fashion Week, due volte l’anno, i grandi stilisti presentano le loro collezioni prêt-à-porter per la stagione successiva. Le passerelle non sono solo luoghi di spettacolo, ma veri laboratori di tendenze, in cui stilisti emergenti e marchi consolidati dettano linee, colori e tagli che influenzeranno il mercato mondiale.
A Rivarolo, le proporzioni sono naturalmente diverse, ma lo spirito è simile: dare spazio alla creatività, valorizzare chi continua a investire sul territorio e offrire ai cittadini momenti di comunità. Un plauso va a tutti i commercianti che, nonostante le difficoltà di un periodo economico incerto, hanno trovato la forza di mettersi in gioco, mostrando i loro prodotti e trasformando la moda in un’occasione di incontro.
La conduzione di Andrea Beltramo e l’accompagnamento musicale curato da DiscoVintage hanno dato ritmo e leggerezza all’evento, mentre gli scatti di Cristiano Cravero hanno immortalato volti, abiti e dettagli, fissando nella memoria collettiva un pomeriggio che resterà speciale per la città. Dietro a ogni abito e a ogni look c’è la fatica quotidiana di chi apre un negozio al mattino, affronta concorrenza, rincari e crisi dei consumi, ma sceglie comunque di credere che la moda possa essere anche un linguaggio di rinascita.
La moda, infatti, non è mai stata soltanto un settore economico. È uno specchio della società e al tempo stesso uno strumento per raccontare identità, desideri e cambiamenti. Nel corso dei secoli, l’evoluzione del vestire ha sempre accompagnato mutamenti politici, sociali e culturali: dal Rinascimento, con gli abiti che esprimevano potere e rango, al Novecento, quando la nascita del prêt-à-porter ha reso accessibile lo stile alle masse. Oggi, la moda è insieme industria globale, capace di muovere miliardi, e terreno di espressione personale, in cui ognuno può affermare sé stesso attraverso la scelta di un abito, un colore, un dettaglio.
La Fashion Week di Milano, che richiama giornalisti, influencer e buyer da tutto il mondo, è l’esempio massimo di come la moda riesca a catalizzare attenzione e a costruire immaginari collettivi. Non a caso, i dati confermano che ogni edizione porta alla città lombarda un indotto economico enorme, con alberghi pieni, ristoranti presi d’assalto e una visibilità internazionale che contribuisce a rafforzare l’immagine dell’Italia come patria dello stile.
Nel suo piccolo, anche Rivarolo Sfila si inserisce in questa dinamica: non si tratta solo di mostrare vestiti, ma di restituire orgoglio e vitalità a una comunità. La moda qui diventa collante sociale, occasione di festa e simbolo di una città che non vuole arrendersi all’idea di un commercio in declino. L’entusiasmo del pubblico presente dimostra che l’iniziativa ha centrato il suo obiettivo: trasformare un pomeriggio in una celebrazione di bellezza e intraprendenza.
C’è un filo rosso che lega Milano e Rivarolo, pur nella distanza di scala: in entrambi i casi, la moda è narrazione. A Milano, la narrazione è globale e industriale; a Rivarolo, è locale e comunitaria. Ma il messaggio è lo stesso: la moda è una forma di linguaggio che non conosce confini, che racconta chi siamo e dove vogliamo andare.
Guardando avanti, eventi come questo potrebbero diventare strumenti strategici per rilanciare il commercio di prossimità, un settore che soffre l’e-commerce e i grandi centri commerciali ma che, proprio grazie a iniziative creative, può ritrovare un suo spazio. La moda, in questo senso, diventa non solo un bene di consumo, ma un valore sociale, capace di animare luoghi, rafforzare identità e generare economia.
Rivarolo, per un pomeriggio, ha respirato quell’aria speciale che solo le passerelle sanno dare. Un’aria che profuma di coraggio, dedizione e voglia di esserci, perché la moda non è mai solo apparenza: è comunità, memoria e futuro.
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