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29 Settembre 2025 - 09:34
Candia tra fuoco e memoria: il murale che celebra il lago e la voce di Muin Masri che scuote sul dramma palestinese
Il settembre candiese ha offerto una giornata densa di significati, capace di intrecciare memoria sportiva, arte pubblica e riflessione culturale. Nel pomeriggio del 27 settembre, alle 17, è stato inaugurato il murale sulla Statale 26, dal titolo “Lago di Candia, energia riflessa”. Dopo il tradizionale taglio del nastro, la comunità si è ritrovata in sala consiliare, dove gli artisti Debora Signorini e Gianmario Quagliotto hanno illustrato la genesi dell’opera. Il sindaco ha ricordato come questo murale voglia essere anche un omaggio al canottaggio, disciplina che a Candia vanta cinquant’anni di storia: fu l’allora primo cittadino Massimo Luigi Pachi a fondare la prima società canottieri, aprendo la strada all’impianto oggi conosciuto a livello nazionale.
Quel centro sportivo, nato mezzo secolo fa, ha formato generazioni di giovani e accolto competizioni che hanno visto in acqua persino i fratelli Abbagnale, leggende del remo. Da lì sono germogliate anche altre esperienze, come la canoa: senza quell’impianto, forse Gabriele Casadei non avrebbe trovato la passione che lo ha portato fino al titolo di vicecampione olimpico a Parigi 2024. Da venticinque anni, inoltre, lo stesso impianto ospita il triathlon internazionale del lago, appuntamento fisso per atleti e appassionati.
L’artista Gianmario Quagliotto ha voluto lasciare al Comune un ulteriore dono: un’acquaforte che entrerà a far parte delle opere conservate nella collezione pubblica, arricchendo il patrimonio artistico cittadino.
La giornata non si è chiusa con l’arte visiva. In serata, nonostante il maltempo, un pubblico numeroso ha partecipato alla presentazione del libro “Vendesi Croce” di Muin Masri, affiancato dalla giornalista Elisabetta Signetto. Un incontro che ha unito letteratura e testimonianza, con lo scrittore che ha parlato in modo pacato ma deciso del dramma palestinese, offrendo chiavi di lettura profonde e invitando a una riflessione collettiva. Masri, che oggi vive a Ivrea ma conserva un legame forte con Candia, dove ha vissuto a lungo e dove continua a tornare spesso, è stato accolto con un calore particolare dal pubblico.
La serata si è trasformata in un momento di comunità, tra l’abbraccio agli ospiti e la consapevolezza di aver condiviso un percorso di memoria, identità e apertura internazionale. Candia, attraverso arte e parole, ha raccontato ancora una volta sé stessa, intrecciando storie locali e questioni globali.
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