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Asilo nido intercomunale per il Canavese: tre comuni uniscono le forze per sostenere le famiglie

Grazie ai fondi del PNRR e al Bonus Asilo Nido nascerà una nuova struttura capace di accogliere 24 bambini, con tariffe agevolate per i residenti

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Asilo nido intercomunale per il Canavese: tre comuni uniscono le forze per sostenere le famiglie

Il Canavese sceglie la strada della collaborazione. I Comuni di Barone Canavese, Candia Canavese e Vische hanno annunciato la firma imminente di una convenzione che porterà all’attivazione di un asilo nido intercomunale, un progetto che nasce dalla volontà di rispondere alla crescente carenza di posti per la prima infanzia e di garantire alle famiglie un servizio stabile, accessibile e di qualità.

La sede individuata è Barone Canavese, dove i locali dell’attuale scuola dell’infanzia risultano già idonei e pronti per essere adattati alla nuova funzione. Non si tratta di un’iniziativa improvvisata: da tempo era stato elaborato un progetto per una sezione primavera, dedicata ai bambini dai 12 ai 36 mesi. Ora, grazie a nuovi finanziamenti, quel progetto verrà rivisto e ampliato per accogliere fino a 24 bambini dai 3 ai 36 mesi.

La copertura economica arriva da più fronti. Da un lato i fondi del Bonus Asilo Nido, dall’altro le risorse messe a disposizione dal PNRR – Missione 4, Componente 1, Investimento 1.1, nell’ambito del “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Next Generation EU. Si tratta quindi di un progetto che unisce risorse locali e fondi straordinari europei, con la necessità di rispettare tempistiche precise e vincolanti.

Il nuovo nido avrà un’impostazione intercomunale: i bambini residenti nei tre paesi avranno diritto a un posto riservato con tariffe agevolate, un aspetto che segna un passo importante nel sostegno concreto alla genitorialità in un territorio che da anni lamenta la mancanza di strutture per la prima infanzia. L’obiettivo non è solo aumentare i posti disponibili, ma anche favorire un accesso equo e sostenibile, evitando che il costo diventi un ostacolo per le famiglie.

Determinante è stata la collaborazione tra i tre Comuni, che hanno saputo muoversi come un fronte unico. Sindaci, segretari comunali e uffici tecnici e amministrativi hanno lavorato fianco a fianco per mettere a punto la convenzione, coordinando procedure e scadenze. Un aspetto tutt’altro che scontato, visto che i bandi PNRR impongono iter rapidi e rigidi. In questo caso, la sinergia istituzionale ha permesso di accelerare e garantire la realizzazione di un progetto che, in tempi normali, avrebbe rischiato di impantanarsi nella burocrazia.

Il tema degli asili nido è da anni al centro del dibattito politico e sociale italiano. I dati nazionali parlano chiaro: meno di un terzo dei bambini sotto i tre anni trova posto nelle strutture pubbliche o convenzionate, con forti disparità territoriali. Il PNRR ha fissato obiettivi ambiziosi, puntando a portare la copertura al 33% in tutto il Paese, ma la strada è ancora lunga. Nel frattempo, esperienze come quella dei tre Comuni canavesani mostrano come, anche a livello locale, sia possibile trovare soluzioni innovative e condivise.

La scelta di Barone Canavese come sede non è casuale. Il paese dispone già di locali adeguati, il che ha reso possibile contenere i costi e accelerare i tempi. Inoltre, la posizione geografica consente un accesso relativamente agevole anche agli abitanti di Candia e Vische, garantendo così una distribuzione equilibrata del servizio. L’asilo non sarà soltanto un luogo di accoglienza per i bambini, ma anche uno spazio educativo, con personale specializzato e attività mirate a stimolare lo sviluppo e la socializzazione nei primi anni di vita.

L’iniziativa va letta anche in una prospettiva più ampia: il sostegno alla natalità. In un’Italia che continua a registrare tassi di denatalità tra i più bassi d’Europa, la disponibilità di servizi per l’infanzia rappresenta uno degli strumenti più efficaci per incentivare le famiglie. Un asilo nido accessibile significa conciliazione tra lavoro e vita privata, soprattutto per le madri, e significa anche poter scegliere di avere figli senza sentirsi abbandonati dalle istituzioni.

L’attenzione delle amministrazioni locali a questo tema rappresenta quindi un segnale politico forte: investire nella prima infanzia significa investire nel futuro. Non è un caso che l’Unione Europea abbia vincolato fondi ingenti proprio a questo settore, ritenendo che i servizi educativi precoci siano fondamentali per lo sviluppo dei bambini e per la coesione sociale.

Ora resta da vedere come il progetto prenderà forma concreta. Una volta approvata la convenzione nei Consigli comunali, partiranno i lavori di adeguamento e organizzazione della nuova struttura. L’obiettivo è rispettare le scadenze imposte dal PNRR, aprendo le porte del nuovo nido in tempi rapidi.

Per le famiglie di Barone, Candia e Vische, l’asilo intercomunale rappresenta non solo un’opportunità, ma una vera e propria conquista. Un servizio che fino a ieri sembrava lontano, oggi si concretizza grazie alla cooperazione e alla capacità di cogliere i finanziamenti disponibili. In un territorio spesso costretto a rincorrere i servizi delle grandi città, questo progetto segna un passo avanti importante, destinato a incidere sulla vita quotidiana di decine di famiglie.

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