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Malore al bar, l’ex sindaco di Rocca Canavese gli salva la vita

L’intervento di Giovanni Lajolo con la rianimazione cardiopolmonare ha permesso ai soccorsi di stabilizzare un motociclista; trasportato all’ospedale di Ciriè

Malore al bar, l’ex sindaco di Rocca Canavese gli salva la vita

Malore al bar, l’ex sindaco di Rocca Canavese gli salva la vita (immagine di repertorio)

Attimi di panico e poi di sollievo. Sabato 20 settembre, in un bar del centro di Rocca Canavese, un cliente abituale residente a Ciriè si è improvvisamente accasciato a terra dopo un malore, battendo la testa nella caduta. La situazione, inizialmente molto critica, si è risolta grazie all’intervento immediato e determinante di Giovanni Lajolo, 72 anni, ex sindaco del paese per venticinque anni e padre dell’attuale primo cittadino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, l’uomo si è sentito male mentre si trovava seduto nel locale; è caduto a terra perdendo conoscenza e ha riportato una ferita alla testa nello scontro con il pavimento. Senza esitazione, Lajolo ha eseguito le manovre di rianimazione cardiopolmonare, agendo sul posto prima dell’arrivo dei mezzi di soccorso. Le tecniche praticate dall’ex primo cittadino hanno avuto un effetto immediato: la vittima ha ripreso conoscenza e il battito respiratorio è stato ristabilito.

Poco dopo, sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno provveduto alla stabilizzazione del paziente e al successivo trasporto in ambulanza verso il pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè per gli accertamenti e le cure del caso. Dalle notizie fornite, i medici hanno ritenuto che l’azione tempestiva del soccorritore sia stata decisiva per evitare conseguenze più gravi, sottolineando come il massaggio cardiaco eseguito con prontezza possa cambiare l’esito di situazioni critiche.

La vicenda ha subito suscitato commenti di riconoscenza nel piccolo comune: la presenza di una persona esperta e pronta a intervenire ha fatto la differenza in un frangente in cui ogni minuto conta. Non sono stati diffusi dettagli clinici sensibili sulle condizioni attuali del paziente, ma le fonti ospedaliere hanno confermato che l’intervento iniziale ha favorito il pronto recupero delle funzioni vitali e ha permesso al personale sanitario di completare le terapie necessarie.

L’episodio riporta l’attenzione sull’importanza della formazione ai primi soccorsi e alla manovra di rianimazione cardiopolmonare. In molte situazioni di emergenza, infatti, l’intervento della cosiddetta “catena della sopravvivenza” — dal primo soccorritore alla chiamata al 118 fino all’assistenza medica avanzata — è la variabile che determina il passaggio dalla tragedia alla salvezza. Avere cittadini preparati e capaci di agire può salvare vite, come dimostrato da questo caso.

Per la comunità locale, l’episodio rappresenta anche un promemoria: la prontezza, la lucidità e la volontà di agire in situazioni critiche sono risorse preziose. L’attenzione ora è rivolta al recupero del cliente soccorso e al ringraziamento per l’azione tempestiva dell’ex sindaco, la cui presenza in quel momento si è rivelata fondamentale.

Immagine di repertorio

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