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Funerali di Stato a Sestriere per Matteo Franzoso, l'azzurro morto a 25 anni in Cile

Lunedì 22 la sua salma arriverà in Italia, martedì 23 il funerale. L'atleta è morto nelle Ande in seguito a un incidente in pista

Funerali di Stato a Sestriere per Matteo Franzoso, l'azzurro morto a 25 anni in Cile

Funerali di Stato a Sestriere per Matteo Franzoso, l'azzurro morto a 25 anni in Cile

I funerali di Stato per Matteo Franzoso, sciatore 25enne genovese, saranno celebrati martedì 23 settembre alle ore 16 nella chiesa di Sant’Edoardo a Sestriere, dove la comunità sciistica e locale potrà tributare l’ultimo saluto.

La sua salma rientrerà in Italia nella mattinata di lunedì 22 con arrivo previsto a Milano; il feretro sarà trasferito a Sestriere e accolto nella camera ardente allestita nella chiesa, mentre la sera dello stesso giorno alle 20.30 verrà celebrato il rosario. Da Sestriere il corteo raggiungerà poi Sauze di Cesana, paese in cui Matteo viveva con la famiglia, e la tumulazione avverrà nel cimitero dell’antica chiesa di San Restituto con accesso riservato esclusivamente ai familiari.

La morte di Franzoso, avvenuta tre giorni fa durante una sessione di allenamento all’estero, ha colpito profondamente il mondo dello sci e le comunità che lo hanno visto crescere. Lo sciatore, appartenente al gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, si trovava in Cile per una serie di allenamenti sulla pista di La Parva; le condizioni in cui si è verificato l’incidente e gli esiti degli accertamenti medici hanno reso purtroppo inevitabile l’esito drammatico.

La cerimonia pubblica a Sestriere assume la valenza di un rito collettivo: da un lato la città che lo ha formato sportivamente e le istituzioni sportive che ne riconoscono il percorso agonistico, dall’altro la famiglia e gli amici che vivranno i momenti più riservati del lutto. Il programma predisposto — arrivo della salma, camera ardente, rosario, funzione solenne e successiva tumulazione privata — riflette questa scansione tra omaggio pubblico e dolore intimo.

Matteo Franzoso cade sugli sci in Cile: condizioni del discesista italiano  | Gazzetta.it

La vicenda ha riacceso riflessioni e preoccupazioni sulla sicurezza in allenamento. Nei giorni successivi alla notizia della scomparsa si è parlato della dinamica dell’incidente sulla pista estera, della perdita di controllo dopo un salto e del superamento delle protezioni; si è richiamata in termini generali l’attenzione sulla necessità di adeguare le vie di fuga, le reti di protezione e i protocolli nelle sessioni estive e invernali, nonché sulla prudente gestione degli allenamenti lontano dal palcoscenico delle gare. Autorità sportive, tecnici e addetti hanno manifestato cordoglio e hanno indicato la necessità di un impegno concreto per prevenire tragedie analoghe, riconoscendo al contempo la complessità tecnica delle attività di alta velocità.

Franzoso era un atleta ancora in crescita: nato a Genova e cresciuto agonisticamente a Sestriere, aveva collezionato esperienze in Coppa Europa e in Coppa del Mondo, con una vittoria in superG nel circuito continentale e il titolo italiano in combinata nel 2023. La sua appartenenza alle Fiamme Gialle e le presenze tra i velocisti azzurri avevano fatto di lui un elemento noto e apprezzato nel gruppo nazionale; la sua carriera, interrotta prematuramente, lascia tracce di un percorso costruito tra impegno e risultati crescenti.

La sovrapposizione di questa tragedia con altri lutti recenti nel mondo giovanile dello sci ha accentuato l’urgenza di un confronto serio su standard di sicurezza, dotazioni tecniche e protocolli di allenamento. Si è parlato, in termini generali, della necessità di investire su controlli più rigorosi dei tracciati, su valutazioni meteorologiche e di innevamento, e su una cultura della prevenzione che coinvolga federazioni, team e strutture ospitanti.

Il rientro della salma e le cerimonie programmate saranno occasioni di commemorazione ma anche di domanda pubblica: come trasformare il dolore in azioni efficaci per tutelare gli atleti? Intorno alla famiglia e alla comunità sportiva si concentrano ora messaggi di vicinanza e la speranza che il lutto non resti solo un fatto privato ma diventi occasione per misure concrete a tutela della sicurezza in pista.

Franzoso, lo sciatore che voleva diventare ingegnere - Race ski magazine

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