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17 Settembre 2025 - 11:25
Dall’Italia un farmaco sperimentale contro l’obesità: -12% di peso senza ridurre l’appetito
Un silenziatore genetico, una piccola sequenza capace di spegnere un interruttore cruciale del metabolismo, potrebbe aprire una nuova strada nella lotta contro l’obesità. È la promessa di RES-010, un farmaco sperimentale sviluppato interamente in Italia dalla biotech torinese Resalis Therapeutics, i cui primi risultati preclinici sono stati resi noti al congresso della Società Europea per lo studio del diabete, a Vienna.
Il composto agisce sul miR22, definito un “controllore master” perché regola diversi processi biologici legati all’accumulo di grasso e alla sua gestione: metabolismo lipidico, attività mitocondriale e rimodellamento del tessuto adiposo. Intervenendo su questo nodo, il farmaco punta a riprogrammare globalmente il metabolismo piuttosto che limitarsi a sopprimere l’appetito, come avviene per molte terapie già in commercio.
Nei test condotti su topi obesi, RES-010 è stato somministrato settimanalmente tramite iniezione sottocutanea per cinque mesi. I risultati indicano una riduzione del 12% del peso corporeo rispetto agli animali non trattati. Ma il dato che più colpisce i ricercatori è che la perdita di peso è avvenuta senza variazioni nell’assunzione di cibo: i topi trattati hanno continuato a mangiare la stessa quantità degli altri, suggerendo che il farmaco agisca su come il corpo utilizza le calorie piuttosto che su quanto ne introduce.
L’effetto, spiegano i ricercatori, non è temporaneo. Gli animali hanno perso peso in modo graduale e stabile, tornando a valori considerati sani, senza recuperare i chili persi una volta interrotto il trattamento. Se confermato negli studi successivi, questo aspetto potrebbe rappresentare un punto di svolta in un campo dove la sfida principale non è solo dimagrire, ma mantenere i risultati nel tempo.
Il programma di ricerca è guidato da Riccardo Panella, amministratore delegato di Resalis Therapeutics e co-autore dello studio, che ha sottolineato come l’approccio basato sull’inibizione del miR22 permetta di affrontare contemporaneamente più meccanismi biologici legati all’obesità. Un concetto che potrebbe tradursi in terapie più efficaci e durature rispetto a quelle attuali, spesso limitate da effetti collaterali o dal recupero del peso dopo la sospensione.
Il progetto è ora entrato nella fase di studio clinico 1.1, con l’obiettivo di valutare la sicurezza del farmaco nell’uomo. Si tratta di un passaggio cruciale, perché finora i risultati positivi riguardano soltanto i modelli animali. Ma l’interesse della comunità scientifica è alto, vista la dimensione globale del problema obesità: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre un miliardo di persone nel mondo ne è colpito, con un impatto diretto su diabete, malattie cardiovascolari e costi sanitari.
L’Italia, che con Resalis Therapeutics mette la firma su una delle sperimentazioni più innovative del momento, guarda quindi con attenzione agli sviluppi futuri. Se RES-010 dovesse dimostrarsi sicuro ed efficace anche sull’uomo, potrebbe aggiungersi alla nuova generazione di farmaci in grado di rivoluzionare il trattamento di una delle principali emergenze di salute pubblica del nostro tempo.
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