AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
17 Settembre 2025 - 09:44
Cagnolino scappa dall’auto e sfiora un bus: traffico in tilt in corso Unità d’Italia
Basta un finestrino abbassato, pochi centimetri appena, per trasformare un rientro qualunque in una scena da brivido. Martedì 16 settembre, intorno alle 19, in corso Unità d’Italia a Torino, uno dei tratti più trafficati della città, un cane è balzato fuori da un’auto e in pochi secondi la carreggiata si è trasformata in un imbuto di clacson, frenate improvvise e paura palpabile. Il mezzo pubblico della linea 45, sopraggiunto proprio in quell’istante, ha sfiorato l’impatto. L’animale, spaventato, si è infilato sotto il bus, mentre attorno si creava il caos di un orario già critico per la viabilità.
Il proprietario si è precipitato fuori dall’auto, aiutato da alcuni passanti che non hanno esitato a fermarsi. Sono stati momenti di concitazione, ma la prontezza ha evitato il peggio: il cane è stato recuperato illeso e nessuno tra gli automobilisti o i passeggeri ha riportato conseguenze. La scena si è chiusa senza feriti, ma con una scia di tensione rimasta nell’aria.
Il dettaglio che ha contribuito ad amplificare l’episodio è l’identità del proprietario: il cane appartiene a Davide D’Urso, tiktoker torinese che conta oltre 70 mila follower su TikTok e più di 120 mila su Instagram. La sua popolarità, costruita attraverso sketch comici dedicati ai quartieri torinesi, ha reso la notizia immediatamente virale, rimbalzata in poche ore dai social alle cronache cittadine. Ma al di là dell’eco mediatica, ciò che resta è una vicenda che mette a nudo un aspetto spesso sottovalutato: la gestione degli animali in auto.
Il Codice della strada e il buon senso indicano soluzioni precise per garantire sicurezza: trasportini omologati, guinzagli con ancoraggio ai sedili, divisori per chi viaggia con cani di taglia media o grande. Eppure, troppe volte la fretta o la sottovalutazione del rischio portano a tenere il finestrino abbassato o la portiera socchiusa. Un gesto minimo che può avere conseguenze enormi, soprattutto in arterie trafficate come corso Unità d’Italia, dove la densità dei veicoli moltiplica ogni secondo di esitazione.
A colpire in questa vicenda è anche la reazione collettiva. Automobilisti e passanti hanno agito con istinto e sangue freddo, fermando il traffico, segnalando la presenza dell’animale e contribuendo al recupero. È la dimostrazione che la sicurezza stradale è un patto condiviso, che non riguarda solo regole scritte ma responsabilità quotidiane.
L’episodio non ha lasciato conseguenze fisiche, ma ha riportato al centro dell’attenzione un tema spesso relegato ai margini: la vulnerabilità degli animali domestici quando viaggiano in contesti urbani. In città come Torino, dove la pressione del traffico raggiunge livelli elevati nelle ore di punta, basta un attimo di disattenzione perché la convivenza tra auto, mezzi pubblici e pedoni diventi una miscela esplosiva.
Martedì sera tutto si è concluso con un sospiro di sollievo, ma la lezione resta chiara: la prevenzione passa da scelte semplici e rigorose, che trasformano un potenziale incidente in un episodio da non ripetere. E che ricordano come dietro ogni finestrino abbassato possa nascondersi un rischio imprevisto, capace di bloccare un’intera città.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.