Cerca

Attualità

Montagna, non più margini ma futuro: 200 milioni all’anno e la sfida di Coldiretti Torino per trasformare le valli in laboratori di innovazione

Dopo l’ok in Senato alla legge sulle aree montane, focus su servizi, agricoltura e legame con Torino per fermare spopolamento e rilanciare l’economia alpina

Montagna, non più margini ma futuro

Montagna, non più margini ma futuro: 200 milioni all’anno e la sfida di Coldiretti Torino per trasformare le valli in laboratori di innovazione

Il via libera definitivo del Senato al disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane è stato accolto con soddisfazione da Coldiretti Torino, che da tempo chiede politiche mirate per contrastare lo spopolamento delle valli e garantire servizi essenziali a chi vive e lavora in quota. Un provvedimento che, almeno nelle intenzioni, rimette la montagna al centro dell’agenda nazionale con interventi su sanità, scuola, connettività, mobilità e attività agro-silvo-pastorali.

La legge prevede risorse significative: 200 milioni di euro all’anno per il triennio 2025-2027 attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit). Fondi destinati non solo a sanità e scuola, ma anche a infrastrutture digitali, agricoltura, turismo e misure per incentivare il personale a operare nei territori più fragili. In prospettiva, l’obiettivo è ridurre il divario tra città e valli alpine, garantendo a chi resta in montagna la stessa qualità di vita e di servizi di chi vive nelle aree urbane.

Coldiretti Torino ha scelto di accompagnare questa svolta con due appuntamenti di approfondimento a settembre. Il 22 settembre sarà la volta di “Fare impresa agricola al femminile nelle aree interne e nelle valli alpine”, un incontro organizzato da Donne Coldiretti Torino per mettere al centro le difficoltà delle imprenditrici agricole, spesso più penalizzate dal gap nei servizi sociali, sanitari e scolastici. Il 30 settembre, invece, si terrà “La città incontra l’agricoltura di montagna”, seminario dedicato al rapporto tra Torino e le vallate, un tema cruciale per valorizzare il legame metropolitano e costruire nuove sinergie.

La legge tocca vari fronti. In primo luogo quello dei servizi essenziali, con l’intenzione di migliorare l’assistenza sanitaria nelle valli, assicurare scuole funzionanti e garantire una connettività digitale stabile. Poi c’è la partita agricola: le misure dovranno sostenere indennità compensative per gli agricoltori di montagna, tutelare prati e pascoli, rafforzare le filiere lattiero-casearie e delle carni DOP e IGP, favorire il ricambio generazionale. Centrale anche la richiesta di semplificazione amministrativa, con procedure rapide e coordinate tra Stato, Regioni e Comuni.

Coldiretti sottolinea inoltre la valenza strategica della gestione del patrimonio boschivo e idrico. Investire in montagna significa anche prevenire incendi e dissesti idrogeologici, presidiare i territori più fragili e sviluppare energia rinnovabile attraverso l’uso sostenibile del legno e delle biomasse. Una prospettiva che lega il rilancio delle valli alla sfida della transizione energetica e alla riduzione della dipendenza dall’estero.

Le parole del presidente Bruno Mecca Cici riassumono lo spirito con cui Coldiretti guarda a questa fase: «Questa legge rappresenta un segnale importante per gli agricoltori che operano in territorio alpino. Si riconosce il ruolo centrale delle attività agrosilvopastorali di montagna per rilanciare un territorio che non accetta più la commiserazione ma vuole occasioni concrete di rilancio». Un messaggio chiaro: non più valli marginali da assistere, ma territori da valorizzare come laboratori di innovazione e multifunzionalità.

Già oggi, ricorda Coldiretti, molte aziende agricole di montagna non si limitano a produrre cibo, ma offrono servizi sociali e turistici, dalla didattica alle attività ricreative, contribuendo a rendere le vallate più attrattive anche per chi viene dalla città. È questa multifunzionalità, unita alla capacità di presidio ambientale, che fa della montagna una risorsa strategica per il futuro del Piemonte e del Paese.

La sfida, però, si gioca sull’applicazione concreta delle misure. Per Coldiretti sarà decisivo che i decreti attuativi sostengano davvero chi lavora in montagna, trasformando le risorse stanziate in progetti operativi e investimenti tangibili. Senza scuole, ospedali, collegamenti e internet veloce, difficilmente i giovani saranno invogliati a restare. Al contrario, investire in servizi e semplificazione può dare vita a una nuova stagione di rilancio economico e sociale.

Il rapporto con la città, e in particolare con Torino, resta un nodo centrale. La manifestazione “La città incontra l’agricoltura di montagna” punta proprio a rafforzare questa interconnessione. Non è solo questione di filiera corta e mercati contadini: il legame metromontano significa turismo sostenibile, cultura condivisa, scambio di esperienze. Una relazione che può trasformare la vicinanza geografica in una risorsa economica reciproca.

Il nuovo quadro normativo si inserisce anche nel solco del vincolo costituzionale che impone allo Stato la valorizzazione dei territori montani. Ma al di là del dettato giuridico, l’approvazione della legge rappresenta un segnale politico forte: dopo anni di marginalità, la montagna torna a occupare un posto rilevante nell’agenda nazionale. Il compito ora spetta alle istituzioni locali, alle Regioni e alle comunità, che dovranno tradurre il testo in azioni concrete.

Per Coldiretti Torino la posta in gioco è chiara: colmare il divario con la città, garantire un futuro economico sostenibile agli agricoltori e trasformare le valli in territori vivi, capaci di attrarre nuove generazioni. È un cambio di prospettiva che non riguarda solo chi abita in quota, ma l’intero Piemonte, perché il destino delle montagne e quello della pianura sono legati a doppio filo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori