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Nole, un pilone restaurato restituisce memoria e spiritualità alla comunità

Arte, storia e devozione si intrecciano nel recupero promosso da ’L Nòst Pais

Nole, un pilone

Nole, un pilone restaurato restituisce memoria e spiritualità alla comunità

A Nole la storia si intreccia con la devozione popolare grazie al restauro di un’edicola votiva che sorge dietro al cimitero. Sabato 6 settembre la comunità ha assistito alla cerimonia di inaugurazione, un momento che ha restituito nuova vita a un pilone da sempre parte integrante del paesaggio e della memoria collettiva. Il recupero è stato affidato all’artista nolese Marco Paulon, che ha lavorato in sinergia con l’associazione culturale ’L Nòst Pais e con i volontari impegnati da oltre trent’anni nella tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale del paese.

L’edicola, che compare già nella mappa Rabbini del 1863, fu ridipinta nel 1928 dalla famiglia Noveri con le immagini della Madonna di Lourdes, San Francesco, Santa Domenica e San Lorenzo, figure legate alla tradizione familiare. Proprio in quell’anno nacque una bambina chiamata Domenica, oggi ultranovantenne, presente all’inaugurazione come testimone vivente di un legame che attraversa le generazioni.

Il nuovo intervento ha rispettato la memoria, riproducendo le antiche immagini nelle nicchie superiori, ma ha anche introdotto elementi inediti per il basamento: San Giuseppe Cottolengo, suggerito dall’attuale proprietaria del terreno; Sant’Antonio Abate, protettore degli agricoltori e degli allevatori che ancora percorrono quelle campagne; Santo Stefano, in ricordo della strada che conduceva alla Piè di San Carlo, dove un tempo sorgeva una parrocchia a lui intitolata; e la Sacra Famiglia, rappresentata in chiave nolese, con San Giuseppe raffigurato come artigiano di fruste, richiamo alle tradizioni locali.

Durante la cerimonia, la comunità ha voluto riconoscere l’impegno e la sensibilità di Marco Paulon, nominandolo socio onorario di ’L Nòst Pais. L’artista ha illustrato al pubblico le tecniche pittoriche impiegate e le fasi del lavoro, sottolineando la collaborazione con i volontari.

La giornata si è conclusa con un momento di raccoglimento religioso guidato da don Antonio Marino, al termine del suo servizio undicennale a Nole. Prima della benedizione, Carla Crosetto ha dato voce a una poesia in dialetto nolese scritta da Gian Giacomo Ribotto e dedicata al pilone, che ha emozionato i presenti.

Il restauro non ha soltanto riportato colore e decoro a un manufatto antico, ma ha riaffermato il ruolo delle edicole votive come segni identitari, capaci di raccontare le radici di un territorio. Nole ha così celebrato un atto di comunità che tiene insieme memoria, arte e spiritualità, restituendo ai cittadini un pezzo di storia da tramandare alle generazioni future.

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