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Torino, sit-in pro Palestina blocca i mezzi pubblici davanti a Palazzo di Città

Alcuni attivisti si siedono in mezzo alla strada con bandiere palestinesi, paralizzando autobus e tram in via Milano fino all’intervento della Digos

Torino, sit-in pro Palestina blocca i mezzi pubblici davanti a Palazzo di Città

Torino, sit-in pro Palestina blocca i mezzi pubblici davanti a Palazzo di Città

Un blocco improvviso ha trasformato il primo pomeriggio di ieri in una corsa a ostacoli per pendolari e viaggiatori del centro di Torino. Poco dopo le 13.30 un piccolo gruppo di attivisti pro Palestina, già parte del presidio permanente allestito da giorni in piazza Castello, ha deciso di spostarsi davanti a Palazzo di Città. In via Milano, all’altezza della sede del Municipio, i manifestanti si sono seduti in mezzo alla carreggiata, srotolando bandiere palestinesi e intonando cori contro Israele.

Il gesto, pur limitato a quattro persone, ha avuto conseguenze rilevanti: la circolazione di autobus e tram è stata completamente paralizzata, con la conseguente deviazione di ben sette linee Gtt. La lunga fila di mezzi fermi ha creato disagio a centinaia di passeggeri, molti dei quali sono stati costretti a scendere e proseguire il percorso a piedi sotto il sole, tra la frustrazione e l’impossibilità di raggiungere in tempo i propri impegni.

Gli agenti della Digos, immediatamente intervenuti, hanno invitato gli attivisti a liberare la strada. Non si sono registrati episodi di tensione: i giovani hanno deciso di concludere l’azione simbolica e di rientrare poco dopo nella vicina piazza Castello, riprendendo il presidio già in corso. Resta però l’effetto dirompente dell’iniziativa, che per diversi minuti ha bloccato il cuore della città e inciso sulla mobilità di centinaia di utenti, dai lavoratori ai turisti, fino a chi stava cercando di raggiungere visite e appuntamenti medici.

L’episodio ha acceso il dibattito politico. Domenico Garcea, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, ha definito quanto accaduto «un fatto grave e inaccettabile». Il consigliere ha sottolineato come «un piccolo gruppo di attivisti pro Palestina – appena quattro persone – ha deciso di occupare la sede stradale, bloccando completamente la circolazione dei mezzi pubblici e creando una lunga coda di autobus e tram».

Garcea ha insistito sulla ricaduta diretta per i cittadini: «Non solo cittadini e turisti sono rimasti intrappolati in questa situazione, ma soprattutto tanti utenti del trasporto pubblico che si trovavano a bordo dei mezzi per motivi importanti, magari per recarsi a una visita medica urgente in ospedale o per svolgere attività improrogabili. Molti di loro sono stati costretti a scendere e a proseguire a piedi, mentre la città era paralizzata dall’azione non autorizzata di pochissimi manifestanti».

Il consigliere di Forza Italia ha quindi invocato una linea dura: «È evidente che la libertà di manifestare le proprie opinioni non può mai tradursi nella prevaricazione dei diritti di migliaia di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici per le loro esigenze quotidiane. Episodi come questo, che mettono a rischio la sicurezza e la mobilità collettiva, non possono essere tollerati. Chiediamo pertanto che l’Amministrazione e le Forze dell’Ordine intervengano con fermezza per interrompere un’occupazione vergognosa che arreca gravi disagi e lede i diritti fondamentali della nostra comunità».

In attesa di eventuali ulteriori sviluppi, resta la fotografia di un pomeriggio che ha visto la protesta di un manipolo di attivisti trasformarsi in un disagio concreto per centinaia di passeggeri, ricordando come i nodi del conflitto mediorientale trovino riverbero anche nelle piazze e nelle strade torinesi, incidendo però sulla quotidianità dei cittadini.

Domenico Garcea

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