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La minoranza di Borgaro Torinese propone un gemellaggio con Gaza

Il gruppo "Uniti per Cambiare" avanza una proposta per promuovere la pace e il dialogo interculturale, in risposta alle gravi violazioni dei diritti umani

La minoranza di Borgaro Torinese propone un gemellaggio con Gaza

Il gruppo di minoranza Uniti per Cambiare propone un gemellaggio fra Borgaro Torinese e Gaza City

A capo della proposta c'è la capogruppo Elisa Cibrario Romanin che ha spiegato in una comunicazione ufficiale inviata al Presidente del Consiglio, Andrea Tirella, le motivazioni alla base dell'iniziativa.

"Nel contesto di una crescente necessità di dialogo interculturale - ha spiegato Cirbario Romanincooperazione internazionale e promozione della pace, il Comune di Borgaro Torinese propone l’istituzione di un gemellaggio con la città palestinese di Gaza, al fine di consolidare rapporto di amicizia, solidarietà e collaborazione tra le due comunità. Tale proposta si inserisce altresì nell’ambito del riconoscimento del diritto di autodeterminazione dei popoli e in virtù dell’escalation repressiva esercitata dallo Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese, che rende urgente e significativo un gesto concreto di vicinanza istituzionale e umana".

I membri di Uniti per Cambiare hanno spiegato che il gemellaggio rappresenterebbe un gesto concreto di vicinanza. Non si tratta di un atto di mera "solidarietà formale", ma di una proposta che mira a costruire "relazioni fraterne e durature", come sottolineato dalla stessa capogruppo.

L'idea centrale, espressa dal gruppo di minoranza, è quella di favorire un dialogo interculturale, con progetti di scambio tra studenti, insegnanti e operatori del terzo settore, e collaborazioni per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale. In particolare, la proposta include l’idea di lavorare su progetti di agricoltura urbana e resilienza, con particolare attenzione alle comunità colpite dai conflitti.

Non solo solidarietà, ma anche un impegno concreto per l'economia locale, con la promozione di prodotti tipici di Gaza, come olio, datteri e miele, per supportare filiere agroalimentari resilienti e promuovere l’autosufficienza.

Per dare concreta attuazione al gemellaggio, la proposta prevede la firma di un protocollo ufficiale tra i sindaci delle due città e la creazione di un comitato bilaterale che monitorerebbe l’attuazione delle attività. Inoltre, i membri, hanno parlato dell'organizzazione di una prima visita istituzionale per avviare il dialogo operativo.

Cibrario Romanin ha sottolineato l'importanza dell’impegno del Presidente del Consiglio comunale di Borgaro Torinese, che si dovrebbe fare portavoce per coinvolgere ufficialmente Gaza in questo processo.

Il gruppo consiliare Uniti per Cambiare ha inoltre colto l’occasione per commentare le recenti polemiche legate all’esposizione della bandiera palestinese in Consiglio Comunale.

La minoranza ha criticato il fatto che l'iniziativa non sia stata formalizzata attraverso un voto ufficiale in aula, definendo il gesto "tardivo e contraddittorio"

"La Palestina - conclude Cibrario Romanin -  non è una bandiera da sventolare quando conviene: è il volto di un popolo che resiste, che soffre e che merita giustizia. E noi non possiamo voltarci dall’altra parte".

La proposta di gemellaggio è ora al vaglio del Consiglio Comunale, e se approvata, potrebbe segnare una svolta importante per il Comune di Borgaro Torinese

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