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Serie A, soffrono tutte: campionato senza padrone con big in affanno e piccole pronte a sorprendere

Tra vittorie sofferte, scivoloni inattesi ed entusiasmo delle neopromosse, il torneo sembra aver già riscritto le gerarchie

Serie A, soffrono tutte

Serie A, soffrono tutte: campionato senza padrone con big in affanno e piccole pronte a sorprendere

La seconda giornata di Serie A 2025-2026 ci ha regalato una certezza: in questo campionato non esistono partite facili. Nemmeno per le big, quelle che sulla carta avrebbero dovuto spianarsi la strada con autorevolezza. La realtà, però, ha raccontato altro. Juventus, Napoli e Roma hanno vinto, è vero, ma tutte con enorme fatica. L’Inter addirittura è caduta in casa, sorpresa da un’Udinese capace di colpire senza paura.

La Juventus ha avuto bisogno dell’ennesimo colpo di testa di Vlahović per piegare il Genoa, che ha messo sotto pressione i bianconeri fino all’ultimo secondo. Il Napoli ha dovuto attendere il recupero per abbattere un Cagliari ostinato, segno che anche al Maradona le certezze non sono più granitiche. La Roma ha dovuto affidarsi a Soulé per avere la meglio su un Pisa che ha venduto cara la pelle, mostrando che anche una neopromossa può costringere una big a soffrire. E l’Inter, che sembrava padrona del match, è uscita sconfitta da San Siro con l’amaro in bocca e la consapevolezza che nessun avversario si arrende in partenza.

Ecco perché questa Serie A sta assumendo contorni affascinanti: le cosiddette piccole non solo fanno presenza, ma entrano in campo per graffiare e, a volte, mordere. Non si limitano a difendersi, provano a colpire, a sfruttare l’entusiasmo, la corsa, la compattezza. Sarà l’effetto del calcio d’agosto, sarà che la preparazione atletica delle grandi è pensata per i lunghi mesi di impegni europei, ma il dato che emerge è chiaro: nessuna gara è già scritta sulla carta.

Un'istantanea del match tra Inter e Udinese, terminato 0-2 per la squadra bianco-nera

Con ogni probabilità assisteremo a un campionato molto più equilibrato di quanto si potesse immaginare ai nastri di partenza. Le squadre impegnate in Champions, Europa e Conference League avranno distrazioni e fatiche che le avversarie “libere” da impegni internazionali non conoscono. E in un torneo lungo e logorante, questo dettaglio può fare la differenza.

E allora occhio al Milan, che quest’anno ha la possibilità di concentrarsi solo sul campionato. Una condizione non da poco, soprattutto se si guarda al precedente del Napoli campione nella scorsa stagione: libero dalle coppe, ha saputo costruire un cammino irresistibile. Lo stesso discorso vale per chi, lontano dai riflettori, avrà gambe più fresche e mente più lucida per strappare punti preziosi alle grandi, magari nel momento in cui queste saranno costrette a dividersi tra Serie A e viaggi europei.

Il messaggio che arriva da queste prime due giornate è chiaro: la Serie A non ha padrone. Le big restano favorite per valori tecnici, ma non possono più permettersi di considerare certe partite scontate. E per lo spettatore, questo è il miglior regalo possibile: un campionato aperto, combattuto, incerto. In una parola, finalmente vivo.

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