AGGIORNAMENTI
Cerca
Sport
28 Agosto 2025 - 15:00
Ngonge si racconta al Toro: "Sogno di segnare alla Juve, nel derby"
Cyril Ngonge ha scelto di legare il proprio futuro al Torino e lo fa con la carica e la freschezza di chi sa di avere ancora tanto da dimostrare. Nelle sue prime parole da calciatore granata, rilasciate ai canali ufficiali della società, emerge subito un sogno che accende l’immaginazione dei tifosi: «Se chiudo gli occhi, immagino un gol in Toro-Juve: le mie prime sensazioni in granata sono molto positive». Una dichiarazione che non è solo un desiderio personale, ma un messaggio chiaro alla piazza: l’attaccante belga ha ben compreso quale sia la partita che può trasformare un calciatore in un idolo per la curva.
Classe 2000, cresciuto tra Belgio e Olanda, Ngonge arriva al Toro dopo una parentesi importante al Napoli, con cui ha festeggiato uno scudetto storico. Proprio quell’esperienza, racconta, è stata decisiva per maturare una mentalità diversa: «Baroni è stato molto importante per me, ha saputo valorizzarmi – spiega – e la mia scelta di venire al Toro è stata anche grazie a lui: mi chiede personalità e carattere, oltre all’esperienza che ho accumulato al Napoli con la vittoria dello scudetto». Parole che intrecciano la fiducia verso un allenatore capace di esaltare le qualità dei singoli e la consapevolezza di portare a Torino un bagaglio di vittorie che può fare la differenza in una squadra che punta a crescere.
Il rapporto tra Ngonge e Marco Baroni non nasce oggi. Già in passato l’attuale tecnico granata aveva dimostrato di credere in lui, costruendo un legame fatto di fiducia reciproca. In un contesto come quello del Toro, che da anni cerca una stabilità offensiva capace di riportare entusiasmo, la sintonia tra allenatore e giocatore potrebbe diventare un’arma determinante. Il belga sa che dovrà guadagnarsi il posto con impegno e costanza, ma parte con la certezza di avere dalla sua parte un tecnico che non esita a puntare su chi dimostra coraggio e determinazione.
Ngonge si è presentato anche ai tifosi fuori dal campo, lasciandosi affascinare dalla passione che circonda la città. «In giro in centro si vede che ci sono tanti tifosi del Toro e poi la prima allo stadio è stata bella – conclude – e ora aspettiamo tanta gente per la sfida di domenica contro la Fiorentina». Frasi che fotografano il clima di attesa che accompagna l’inizio della stagione: da un lato i nuovi acquisti chiamati a fare la differenza, dall’altro la voglia della piazza di tornare a sognare in grande.
Il nome di Ngonge non è arrivato a caso sul taccuino della dirigenza granata. A Napoli, pur trovando poco spazio, aveva lasciato intravedere qualità tecniche importanti, soprattutto nel dribbling e negli inserimenti offensivi. Prima ancora, in Olanda, con il Groningen, si era imposto come uno dei talenti più interessanti della sua generazione, capace di segnare gol pesanti e di adattarsi a più ruoli nel reparto avanzato. Ora, a Torino, è chiamato a fare un salto ulteriore: non più giovane promessa, ma giocatore pronto a prendersi responsabilità.
Il derby con la Juventus, evocato con decisione dallo stesso attaccante, rappresenta il traguardo simbolico. Nel passato granata ci sono state figure diventate leggenda proprio grazie a una rete segnata contro i bianconeri. Per un calciatore appena arrivato, sognare un gol in quella partita significa entrare subito in sintonia con la mentalità di una tifoseria che misura il proprio orgoglio anche nella capacità di affrontare a testa alta i rivali cittadini.
La scelta di venire a Torino, nelle parole di Ngonge, non è stata dettata solo da motivazioni tecniche, ma anche dalla sensazione di poter trovare un ambiente autentico e passionale. A differenza delle piazze più grandi e caotiche, quella granata gli offre la possibilità di sentirsi al centro di un progetto in costruzione, con il sostegno costante dei tifosi. La prima esperienza allo stadio Olimpico Grande Torino lo ha già convinto: un pubblico caldo, pronto a trascinare la squadra, che ora attende di vedere i nuovi arrivati dimostrare sul campo di meritare la maglia.
Domenica, contro la Fiorentina, potrebbe esserci già l’occasione di lasciare il segno. Una sfida complicata, che dirà molto sullo stato di forma dei granata e sulla capacità di Baroni di amalgamare subito i nuovi innesti. Per Ngonge sarà il debutto ufficiale davanti a un pubblico che non perdona chi si risparmia, ma che sa esaltare chi dimostra generosità e carattere.
In queste prime dichiarazioni, tra il sogno di un gol nel derby e la gratitudine verso l’allenatore, c’è tutto il profilo di un giocatore che vuole entrare subito nella storia del club. Non un semplice acquisto di mercato, ma un ragazzo che a 24 anni ha già conosciuto le pressioni di una piazza come Napoli e ora è pronto a trasformare quella esperienza in un’opportunità di crescita personale e professionale.
Il Torino si affida alla sua velocità, al suo fiuto per la porta e a quella dose di incoscienza che serve per accendere le partite. Ngonge, dal canto suo, ha già chiaro l’obiettivo: convincere Baroni e conquistare il popolo granata, passo dopo passo, con la speranza che la sua avventura torinese possa davvero decollare con un gol sotto la curva, magari proprio contro la Juve.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.