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23 Agosto 2025 - 12:30
L’ex uragano Erin in rotta verso l’Europa (foto di repertorio)
L’ex uragano Erin si prepara a colpire anche l’Europa e i suoi effetti non risparmieranno l’Italia. A lanciare l’allarme è il meteorologo Manuel Mazzoleni di 3BMeteo, che avverte: “L’uragano Erin, dopo aver spaventato la costa orientale degli Stati Uniti d’America, raggiungerà in settimana il comparto nord-occidentale dell’Europa come tempesta atlantica, dove porterà severo maltempo con venti tempestosi, piogge torrenziali e onde oltre i 4-5 metri. I suoi effetti si avvertiranno anche sull’Italia.”
La storia di questo ciclone è impressionante. Nato al largo delle coste africane, in pochi giorni si è trasformato in una tempesta tropicale e a Ferragosto ha raggiunto lo status di uragano. Nel giro di sole 24 ore le acque bollenti dell’Atlantico lo hanno spinto fino alla categoria 5, con venti a 260 chilometri orari. “È stata una delle intensificazioni più rapide mai registrate,” spiega Mazzoleni. “Ma ciò che ha reso Erin davvero eccezionale non è stato solo il suo picco di intensità, bensì la sua immensità. Con un diametro superiore agli 800 chilometri, l’uragano è entrato tra i più vasti mai registrati nell’Atlantico.” Da venerdì 22 agosto il sistema ha perso le caratteristiche tropicali, diventando una tempesta post-tropicale in movimento verso il Nord Atlantico.
Non si tratta di un’eccezione. “L’arrivo di ex-uragani in Europa non è un’eccezione, come la storia ci insegna,” ricorda il meteorologo. “Le correnti atlantiche e l’interazione con i venti in quota possono prolungarne la vita e spingerli verso il Vecchio Continente, dove tuttavia non arrivano mai come uragani veri e propri, ma sempre come potenti tempeste extratropicali.” La lista dei precedenti è lunga: Ophelia devastò l’Irlanda nel 2017, Gordon nel 2006 colpì Azzorre, Spagna, Irlanda e Regno Unito, Leslie nel 2018 si abbatté su Portogallo e Francia, mentre nel 1961 fu la volta di Debbie e nel 2005 di Vince in Andalusia. Più recente Kirk, che nel 2024 si spinse fino all’Europa centrale. “Con il cambiamento climatico, potrebbero diventare fenomeni più frequenti e intensi,” avverte Mazzoleni.
Cosa succederà nei prossimi giorni? “A inizio della prossima settimana l’ex uragano Erin si porterà sull’Atlantico settentrionale come intenso ciclone extratropicale con minimi di pressione anche inferiori ai 970 hPa. Da esso partirà un’intensa perturbazione destinata ad attraversare le Isole Britanniche, ma in grado anche di raggiungere l’Europa occidentale,” annuncia l’esperto di 3BMeteo. Le conseguenze saranno opposte a seconda delle aree italiane. Da una parte, masse d’aria roventi in risalita dal Nord Africa causeranno una nuova ondata di caldo al Sud, con temperature fino a 37 gradi tra Puglia, Calabria, Sicilia e Metapontino, già da mercoledì valori oltre i 35 gradi in Sardegna. Dall’altra parte, l’instabilità colpirà il Nord Italia, dove tra mercoledì e giovedì si attende l’arrivo di forti perturbazioni. “Il maltempo potrebbe essere molto intenso e potenzialmente pericoloso, in particolare tra medio-alto Piemonte, Lombardia centro-settentrionale, rilievi del Nordest, Levante ligure e alta Toscana, dove la maggior parte dei modelli previsionali evidenziano accumuli anche oltre i 150-200 mm in sole 48 ore,” conclude Mazzoleni.
L’Italia si troverà così spaccata in due: sole e afa al Sud, temporali violenti e rischio idrogeologico al Nord. L’ennesima conferma di come il Mediterraneo sia diventato il crocevia di fenomeni estremi sempre più frequenti.
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