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Allarme vipere a Borgaro: trovato un serpente sul pianerottolo al primo piano!

L’ultimo caso in un condominio della zona Stazione. Almeno 5 le segnalazioni in pochi giorni

Allarme vipere a Borgaro: trovato un serpente sul pianerottolo al primo piano!

Allarme vipere a Borgaro: trovato un serpente sul pianerottolo al primo piano!

C’è qualcosa di strano a Borgaro Torinese. Anzi, di pericoloso.

E non parliamo di degrado urbano o di soliti problemi di viabilità.

Stavolta il pericolo striscia silenzioso tra le vie della città, e negli ultimi giorni sembra aver preso di mira soprattutto la zona Stazione. Vipere.

Sì, vipere vere, non le innocue bisce d’acqua che a volte si scambiano per serpenti velenosi.

Almeno cinque segnalazioni in pochissimo tempo, in questo inizio d'agosto, tutte concentrate nello stesso quartiere.

E l’ultima ha fatto letteralmente gelare il sangue a un residente, che ha contattato la nostra redazione in evidente stato di agitazione: «L’ho trovata sul pianerottolo, al primo piano! Come c’è finita lì?». 

La domanda è lecita. Perché non stiamo parlando di un giardino, né di un cortile vicino alla campagna. Stiamo parlando di un condominio, a un piano rialzato, dove per arrivare bisogna comunque superare scale e porte d’accesso. E la scena, raccontata dal protagonista, è roba da far tremare i polsi: un rettile immobile, raccolto su sé stesso, con la testa sollevata e lo sguardo fisso.

Le segnalazioni stanno arrivando anche al Comune, dove il sindaco Claudio Gambino si trova a dover rispondere a un allarme inedito. Non è certo usuale parlare di “emergenza vipere” a Borgaro, città di pianura, stretta tra l’urbanizzato e le campagne circostanti. Eppure, in questa strana estate, il fenomeno è esploso.

Qualcuno ipotizza che il caldo anomalo alternato a piogge violente possa aver spinto questi rettili a spostarsi in cerca di cibo o di riparo. Altri pensano che le aree incolte vicino alla ferrovia possano essere diventate habitat perfetti, con erba alta, tane e piccoli roditori a disposizione.

Ma una vipera su un pianerottolo non è un caso da sottovalutare. Significa che l’animale è entrato da qualche apertura, forse approfittando di porte lasciate socchiuse o di intercapedini. E, come sanno bene gli esperti, se c’è una, potrebbero essercene altre nelle vicinanze.

La vipera sul pianerottolo a Borgaro

Che sta succedendo in città?

Borgaro non è nuova alle segnalazioni di fauna selvatica — in passato volpi, fagiani, persino cinghiali si sono fatti vedere nei pressi delle case. Ma le vipere sono un’altra storia. Non parliamo di animali curiosi ma di predatori velenosi, che evitano l’uomo ma possono mordere se si sentono minacciati o se vengono calpestati per errore. La domanda dei cittadini — e di chi ha paura anche solo a uscire di casa — è legittima: si sta facendo qualcosa per mappare la presenza dei serpenti e limitare il rischio?

Il Comune, attraverso l’Ufficio Ambiente, sta raccogliendo le segnalazioni e invitando i residenti a documentare con foto (da distanza di sicurezza) ogni avvistamento, così da coinvolgere eventuali operatori specializzati?

Resta però il nodo della prevenzione: le aree con erba alta andrebbero bonificate, e le zone vicine ai binari monitorate con maggiore attenzione.

Perché un conto è incrociare una vipera in mezzo ai campi, un altro è trovarla davanti alla porta di casa...

Come riconoscere una vipera

Il problema più grande è che non tutti sanno distinguere una vipera da un innocuo colubro. La vipera ha una testa triangolare ben distinta dal corpo, pupille verticali (come quelle di un gatto) e un corpo tozzo, con coda corta. Il colore può variare dal grigio al marrone, spesso con un disegno a zig-zag sul dorso. È lunga mediamente tra i 50 e gli 80 centimetri. Al contrario, le bisce hanno testa più allungata, pupille tonde e corpo più affusolato. Riconoscerla è fondamentale per capire la gravità della situazione e per evitare reazioni spropositate o rischiose.

Quali sono i rischi del morso

Il morso di vipera in Italia è raramente letale, grazie anche alla disponibilità di cure rapide negli ospedali. Ma non va mai preso alla leggera. Il veleno è citotossico ed emolitico: può danneggiare i tessuti, alterare la coagulazione del sangue e causare sintomi come dolore intenso, gonfiore, nausea, vertigini e difficoltà respiratorie. Nei bambini, negli anziani e nelle persone con fragilità cardiocircolatorie il rischio di complicazioni aumenta. In casi estremi, senza trattamento, può portare a shock anafilattico o collasso cardio-circolatorio.

Cosa fare in caso di morso

Le regole d’oro sono poche ma fondamentali. Prima di tutto, mantenere la calma e chiamare immediatamente il 118. Immobilizzare l’arto colpito, evitando di muoverlo, e rimuovere anelli, bracciali o indumenti stretti che potrebbero peggiorare il gonfiore. Non incidere la ferita, non succhiare il veleno e non applicare lacci emostatici: sono metodi vecchi e pericolosi. Tenere la persona sdraiata e coperta, monitorando lo stato di coscienza, fino all’arrivo dei soccorsi.

Cosa NON fare

Uno degli errori più comuni è tentare di catturare o uccidere l’animale: si rischia di peggiorare la situazione e di farsi mordere di nuovo. Meglio limitarsi a osservarlo a distanza, segnalarlo alle autorità e, se possibile, fotografarlo per un’identificazione certa.

Un fenomeno da monitorare

Se le segnalazioni continueranno, Borgaro dovrà probabilmente attivare un vero e proprio piano di monitoraggio, coinvolgendo enti faunistici e aziende specializzate nella cattura e rilascio controllato. Perché una vipera sul pianerottolo è un campanello d’allarme. E non è detto che basti chiudere la porta per sentirsi al sicuro.

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