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05 Agosto 2025 - 09:29
112 anni. Tanto è passato dall’ultima volta che un gipeto aveva nidificato sul versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Ora, finalmente, si vola di nuovo. I due piccoli nati in Valle Orco hanno lasciato il nido. Uno a luglio, l’altro ad agosto. Due ali spiegate contro ogni previsione, contro una storia di estinzione e menzogne.
Il primo a staccarsi dal nido è stato Chapilot Flaffy, nome scelto dai bambini della scuola primaria di Ceresole Reale, la più piccola d’Italia. L’altro, Tajarin, è nato e cresciuto nel nido di Noasca, e ha preso il volo qualche settimana dopo. Due storie parallele che rompono un silenzio durato più di un secolo.
In Valle d’Aosta è andata meglio, da anni. Gli ultimi involi sono stati registrati in Val di Cogne, Val di Rhêmes e Valsavarenche tra giugno e luglio. Ma in Piemonte era diverso. I gipeti avevano cancellato quella parte di mappa da tempo, da quando la caccia li aveva spazzati via e le dicerie li avevano bollati come mostri assetati di sangue d’agnello.
“In tutto questo periodo, i nidi sono sempre rimasti sotto l'attenta sorveglianza dei guardaparco per garantire la massima tranquillità alle coppie e alla prole, l'ubicazione dei siti è rimasta riservata”, fanno sapere dall’Ente Parco. Una sorveglianza discreta, silenziosa, per evitare che un flash di troppo o un passo fuori posto rovinassero tutto.
Il ritorno del “quasi avvoltoio”, chiamato anche “avvoltoio degli agnelli”, è figlio di un progetto internazionale avviato negli anni Ottanta. Fino al 2011, in Italia non se ne vedevano. Poi hanno iniziato a nidificare, ma solo in Valle d’Aosta. Ora finalmente anche in Piemonte.
Sono 15 le coppie di gipeto presenti oggi in Italia. Cinque di queste vivono all’interno del Parco del Gran Paradiso, a dimostrazione che qualcosa, tra quelle rocce, ha funzionato. Forse il silenzio. Forse la cura. Forse il tempo.
Ma la notizia vera è una: dopo 112 anni, in Piemonte i gipeti sono tornati. E volano.
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