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Primo caso di West Nile nel Torinese: 80enne ricoverato a Moncalieri

L'80enne ricoverato a Moncalieri mostra segni di miglioramento. In Italia, 9 decessi nel 2025, focus su Lazio e Campania

West Nile a Moncalieri

Primo caso di West Nile nel Torinese: 80enne ricoverato a Moncalieri

È stato registrato a fine luglio, a Moncalieri, il primo caso confermato di infezione da West Nile Virus nella provincia di Torino. Un uomo di 80 anni, residente nella zona sud del capoluogo piemontese, è stato ricoverato presso l’ospedale Santa Croce dopo l’insorgenza di sintomi compatibili con l’infezione trasmessa dalle zanzare. La diagnosi è stata confermata dai laboratori dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, centro regionale per le malattie infettive. Fortunatamente, le sue condizioni stanno migliorando, e al momento non si teme per la sua vita.

Il caso torinese si inserisce in un contesto sanitario più ampio, che vede una ripresa dell’attenzione sulle arbovirosi nel corso dell’estate 2025. In particolare, il West Nile Virus (WNV) è tornato a far parlare di sé a livello nazionale, con 9 decessi registrati in Italia dall’inizio dell’anno, concentrati soprattutto tra Lazio e Campania, e con un picco atteso nelle settimane successive a Ferragosto. Gli esperti, tuttavia, invitano alla calma e alla razionalità, sottolineando come il virus sia endemico in molte regioni italiane, e come nella maggior parte dei casi l’infezione decorra in forma lieve o addirittura asintomatica.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, solo il 20% delle persone infettate dal virus manifesta sintomi lievi, tra cui febbre, mal di testa, nausea, dolori muscolari e spossatezza. I casi gravi, che includono forme neuroinvasive come meningite, encefalite o paralisi, riguardano meno dell’1% dei contagiati e colpiscono in prevalenza anziani o soggetti immunodepressi. È proprio in questa fascia fragile della popolazione che si registrano le conseguenze più serie.

In Piemonte, la circolazione del West Nile è monitorata da anni, e gli episodi si presentano con una certa regolarità nei mesi estivi, quando le condizioni climatiche e ambientali favoriscono la riproduzione delle zanzare Culex, principali vettori del virus. Negli ultimi giorni, sono state trovate zanzare infette anche nel Novarese, e si segnala un decesso a Vespolate, piccolo comune tra Novara e Vercelli. A fronte di questi riscontri, le autorità sanitarie hanno disposto misure temporanee di restrizione per le donazioni di sangue nelle zone interessate, come previsto dai protocolli di sicurezza.

La Regione Piemonte, in collaborazione con le ASL locali, ha intensificato le campagne di prevenzione rivolte alla popolazione. I cittadini sono invitati a evitare l’esposizione alle punture di zanzara, soprattutto nelle ore serali, e ad adottare comportamenti virtuosi per limitare la proliferazione degli insetti. Tra le indicazioni principali: l’uso di repellenti cutanei, l’installazione di zanzariere alle finestre, l’eliminazione dei ristagni d’acqua in giardini, balconi e cortili – luoghi ideali per la deposizione delle uova.

Va ricordato che non esiste un vaccino specifico per l’uomo contro il West Nile, ma il contenimento del virus si può ottenere interrompendo la catena di trasmissione e protegendo i soggetti vulnerabili. Le amministrazioni comunali, dal canto loro, sono chiamate a rafforzare le attività di disinfestazione, in particolare nelle aree verdi, nei cimiteri, nei canali e in prossimità di ristagni idrici. È però fondamentale anche la collaborazione dei singoli cittadini, senza la quale ogni sforzo istituzionale rischia di essere inefficace.

In parallelo, si segnala anche la presenza in Italia di altri virus trasmessi da vettori, come la Dengue e la Chikungunya, soprattutto nel Centro-Sud e nelle aree costiere. Per ora, i numeri restano contenuti e inferiori a quelli di annate particolarmente critiche, come il 2018 o il 2022. Tuttavia, il cambiamento climatico, con estati sempre più lunghe e umide, e l’aumento dei flussi internazionali di persone e merci, contribuiscono ad estendere il raggio d’azione di virus e zanzare, rendendo sempre più necessaria una strategia nazionale di sorveglianza epidemiologica e risposta rapida.

Nel caso specifico di Moncalieri, la buona notizia è che l’uomo colpito da West Nile è fuori pericolo. Ma il fatto stesso che il virus sia comparso anche nella cintura torinese, oltre che nel Basso Piemonte, rappresenta un campanello d’allarme. Non si tratta di una situazione emergenziale, ma di una dinamica che va tenuta sotto controllo con responsabilità, informazione e prontezza. La prevenzione, ancora una volta, passa da comportamenti semplici ma fondamentali, sia individuali che collettivi.

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