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Serra di Lanzo, l’opposizione rompe il silenzio: “Servono atti, non comunicati”

Clara Marta (FdI) chiede risposte ufficiali sui ritardi: lavori fermi da mesi, impresa a rischio recesso

La consigliera metropolitana Clara Marta

La consigliera metropolitana Clara Marta con la serra idroponica

La serra idroponica dell’Istituto Agrario “Federico Albert” di Lanzo torna al centro del dibattito politico. E stavolta non per l’entusiasmo delle autorità metropolitane, ma per l’intervento netto della consigliera metropolitana di Fratelli d’Italia Clara Marta, affiancata dai consiglieri della “Lista civica per il territorio”.

Se da un lato la Città Metropolitana di Torino ha recentemente diffuso un comunicato stampa in cui si annuncia che i lavori procedono “secondo il cronoprogramma” e “senza criticità”, dall’altro emergono elementi che sollevano più di un dubbio. Il gruppo di opposizione ha infatti protocollato un’interrogazione formale lo scorso 8 luglio (prot. 117231) in cui si segnalano ritardi significativi, lavori fermi da febbraio, e perfino il rischio di recesso da parte dell’impresa esecutrice.

Un quadro ben diverso rispetto a quello descritto nelle comunicazioni ufficiali. Nell’interrogazione, vengono inoltre sollevate cinque domande specifiche rivolte al sindaco metropolitano, alla consigliera delegata all’istruzione Caterina Greco, e agli uffici tecnici, riguardanti in particolare lo stato dei lotti successivi, la fornitura delle apparecchiature e dei sistemi di fertirrigazione, su cui — denunciano i firmatari — non è pervenuta alcuna risposta formale.

«Mi fa piacere che il nostro sollecito – sottoscritto dal gruppo consiliare – sia stato preso in considerazione. È un segnale importante che dimostra come anche l’opposizione, con un contraddittorio serio e documentato, possa contribuire a smuovere le cose» afferma Clara Marta, che però non rinuncia a mettere in luce le contraddizioni.

«La politica perde credibilità quando si antepone “chi” propone qualcosa al “cosa” viene proposto. Quando la faziosità e lo spirito di parte prevalgono su ogni valutazione di merito, su ogni principio di coerenza e su ogni valore, i cittadini smettono di credere nella politica. Si rafforza la convinzione – errata ma diffusa – che sia solo un gioco delle parti, in cui si litiga per bandiera, senza mai entrare nel merito di ciò che davvero serve».

Per questo motivo l’interrogazione non si limita a segnalare disfunzioni: chiede un cronoprogramma serio, completo di date certe, atti ufficiali e soprattutto garanzie concrete sul completamento dell’intervento. Un'opera che — sottolineano — dovrebbe rappresentare un tassello strategico per l’istruzione agraria del territorio, e non l’ennesimo cantiere raccontato in termini ottimistici senza riscontri oggettivi.

L’iniziativa di Marta e dei consiglieri civici arriva dopo settimane di dichiarazioni pubbliche che, secondo l’opposizione, avrebbero dato un quadro eccessivamente tranquillizzante, senza fare i conti con i problemi già evidenziati sul campo. La serra, già presentata come un fiore all’occhiello dell’offerta formativa, è al momento ancora in attesa del completamento degli impianti e delle dotazioni tecnologiche, e manca, secondo l’interrogazione, una comunicazione chiara sullo stato di avanzamento delle forniture.

«Su temi come l’istruzione, la valorizzazione del territorio, la cultura o le infrastrutture, non dovrebbe esserci colore politico: conta il risultato, non chi se ne prende il merito. Per questo continueremo a fare la nostra parte, con spirito costruttivo e senza bandiere, chiedendo trasparenza, coerenza e fatti concreti» conclude Marta.

Un appello che si inserisce in un contesto in cui l’opposizione rivendica il proprio ruolo istituzionale come leva di stimolo e controllo. E chiede che la comunicazione politica non prenda il sopravvento sui dati reali. Perché – come sostengono i firmatari dell’interrogazione – la credibilità di un’amministrazione si misura sulla coerenza tra ciò che si annuncia e ciò che si realizza.

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