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Futuro verde per le Valli: l’Albert di Lanzo avanza con serra hi‑tech e spazi didattici nuovi

Un progetto strategico cofinanziato da Stato e Città Metropolitana di Torino che punta su energia pulita, idroponica e formazione all’avanguardia

Futuro verde per le Valli: l’Albert di Lanzo avanza con serra hi‑tech e spazi didattici nuovi

Procedono senza intoppi i lavori di ampliamento dell’Istituto Albert di Lanzo, uno degli snodi formativi più importanti per l’indirizzo agrario delle Valli. Durante l’estate si è completata la struttura metallica della nuova serra idroponica, un edificio avveniristico che si estende su 312 metri quadrati coperti e 160 scoperti, già collaudato e pronto per ospitare, da dicembre, le prime lezioni pratiche. Nessuna deviazione dal cronoprogramma: i cantieri ripartiranno nella seconda settimana di settembre e si concluderanno entro novembre, giusto in tempo per l’apertura dei nuovi spazi.

Ma il progetto non si limita alla serra. Già completato, all’interno dell’istituto, anche un nuovo laboratorio didattico, fornito di strumentazione tecnica per un valore di circa 20.000 euro. Intanto, le forniture tecnologiche della serra – presumibilmente sistemi per la coltivazione idroponica, automazioni climatiche e sensori – sono state consegnate e verranno installate entro il 15 settembre. Tutto pronto, dunque, per l’avvio dell’anno scolastico.

A sostenere l’intervento è un finanziamento da 416.000 euro proveniente dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, con fondi trasferiti direttamente alla scuola. A questi si aggiunge un cofinanziamento della Città metropolitana di Torino di oltre 120.000 euro, destinato in particolare all’impianto fotovoltaico da 20 kW e al completamento delle dotazioni impiantistiche. Un investimento doppio, economico e simbolico, che punta a rilanciare una scuola considerata strategica per il territorio.

La consigliera metropolitana delegata allo sviluppo, Sonia Cambursano, lo spiega senza mezzi termini: «Abbiamo scelto l’Albert di Lanzo perché è un presidio fondamentale per la formazione agricola nelle valli. Abbiamo voluto dotarlo anche di un impianto fotovoltaico e inserirlo nel piano territoriale integrato del progetto transfrontaliero Alcotra Graies Clima Lab, rafforzando così anche la sua vocazione ambientale».

Nel frattempo, durante i mesi estivi, le lavorazioni esterne sono state temporaneamente sospese per consentire gli adeguamenti strutturali all’interno dell’edificio. Nulla che possa rallentare il cantiere: «Non si registrano criticità o ritardi da parte delle imprese coinvolte. I lavori proseguono in linea con il cronoprogramma condiviso e con il pieno coinvolgimento della scuola», rassicura Caterina Greco, consigliera metropolitana delegata all’istruzione.

Restano da affidare gli ultimi interventi, ma il quadro generale parla chiaro: nessuna corsa contro il tempo, nessun ritardo strutturale, bensì una progettualità coordinata che ha saputo rispettare tappe, scadenze e obiettivi. Un segnale importante in un panorama scolastico dove spesso la manutenzione ordinaria diventa straordinaria, e i cantieri rischiano di trasformarsi in disastri annunciati.

La consigliera metropolitana Sonia Cambursano

Qui, invece, si costruisce futuro. Un futuro fatto di energie rinnovabili, agricoltura tecnologica, didattica immersiva. E lo si fa in una valle che ha bisogno di infrastrutture solide per trattenere giovani, competenze e visione. La nuova serra dell’Albert non sarà solo uno spazio produttivo, ma un simbolo di rinascita scolastica e territoriale. Un laboratorio a cielo aperto dove imparare a coltivare, sì, ma anche a progettare domani.

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