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Con(tanti) saluti alle banconote: il digitale incassa e il contante perde il treno

Nel 2024, le transazioni digitali in Italia hanno raggiunto 481 miliardi di euro, superando i contanti a 454 miliardi.

Con(tanti) saluti

Con(tanti) saluti alle banconote: il digitale incassa e il contante perde il treno

Addio contante, con tanti saluti. Il 2024 segna un momento storico per l’economia italiana: per la prima volta, i pagamenti digitali hanno superato quelli in denaro sonante. Un sorpasso che non è solo simbolico, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui gli italiani comprano, vendono, pagano il caffè o la spesa. Secondo i dati diffusi, il valore complessivo delle transazioni elettroniche ha toccato i 481 miliardi di euro, mentre il contante si è fermato a quota 454 miliardi. La vecchia banconota resiste, sì, ma arranca.

Sono circa 36 milioni le persone che ormai usano strumenti digitali almeno una volta a settimana: dalle carte contactless agli smartphone, dai portafogli elettronici alle app integrate nei wearable. Il gesto di appoggiare la carta o il telefono sul POS è diventato più frequente di quello di aprire il portafoglio, cercare le monete giuste e aspettare lo scontrino. E proprio lo scontrino di carta potrebbe sparire entro il 2027, sostituito da notifiche e ricevute digitali. Un futuro sempre più cashless, sempre meno cartaceo.

Ma come si è arrivati a questo punto? Il boom è frutto di una serie di concause. La comodità dei pagamenti contactless ha convinto anche i più restii, soprattutto dopo la pandemia. In nove casi su dieci, nei negozi, l’acquisto sotto i 50 euro avviene senza nemmeno inserire il PIN. Un gesto rapido, fluido, che riduce il tempo in coda e rende tutto più semplice. Inoltre, l’obbligo di collegare il POS ai registratori telematici ha costretto anche i commercianti più refrattari ad aggiornarsi.

A dare una spinta decisiva sono stati i digital wallet. Strumenti come Apple Pay, Google Pay e soprattutto Satispay, l’app italiana che ha conquistato milioni di utenti con cashback e zero commissioni, hanno cambiato il concetto stesso di pagamento. Il "tap and go" è diventato una prassi quotidiana, anche per piccoli importi. La percezione del costo si è abbassata, e con essa la resistenza psicologica all’uso delle carte.

E mentre si digitalizzano le città, si svuotano anche gli sportelli bancomat: negli ultimi quattro anni, i prelievi mensili medi di contante sono crollati del 20%. I cittadini si adeguano, gli esercenti si attrezzano, le banche sorridono. Il contante? Resta solo nei mercati rionali, nei tabaccai di quartiere, nei bar all’antica e nei salvadanai dei nostalgici. O nei portafogli di chi, per abitudine o per prudenza, non vuole rinunciare a qualche banconota "per ogni evenienza".

Il trend è chiaro: il contante non sparirà domani, ma il suo declino è iniziato. E con l’addio progressivo allo scontrino e la diffusione dei pagamenti elettronici anche nei distributori automatici, nei parcheggi e persino tra amici, l’orizzonte di un’Italia senza cash non sembra più un’utopia.

Resta solo da capire come reagirà una parte del Paese che continua a vedere il contante come una forma di libertà. Ma intanto il futuro corre veloce, e si paga con un clic.

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