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28 Luglio 2025 - 12:10
San Salvario in allarme: l'accampamento di senzatetto trasforma l'aiuola Ginzburg in una discarica a cielo aperto
Un’aiuola trasformata in discarica, una piazzetta destinata alla socialità divenuta epicentro di degrado urbano, traffici illeciti e disagio sociale. Non siamo in una zona abbandonata della cintura torinese, ma nel pieno di San Salvario, uno dei quartieri più vitali e densamente abitati del centro di Torino. L’area in questione è quella dell’aiuola Ginzburg, nota anche come piazza Donatello, all’angolo tra via Morgari e via Belfiore, proprio di fronte alla chiesa del Sacro Cuore di Maria.
Un luogo che, almeno in teoria, avrebbe dovuto offrire riparo dal caldo sotto gli alberi, panchine per le famiglie, uno spazio pubblico dove incontrarsi. Ma la realtà è ben diversa. Da almeno cinque anni la piazza è occupata stabilmente da senzatetto, spacciatori, persone in evidente stato di alterazione e oggetti abbandonati ovunque. Non si contano più le segnalazioni per violenze notturne, risse, schiamazzi e attività legate al consumo di alcol e droghe. Il risultato è uno scenario che somiglia a quello di un edificio fatiscente disabitato, ma si svolge a cielo aperto, sotto gli occhi dei residenti e a pochi passi da chiese, locali e ristoranti.
Tra le lamentele più frequenti c’è quella di non poter più utilizzare lo spazio in sicurezza. L’aiuola è diventata inaccessibile per anziani, bambini, famiglie, ma anche per i fedeli della parrocchia e per i frequentatori della Casa del Quartiere, che si trovano a transitare in un contesto ormai fuori controllo. La presenza di materassi, cartoni, coperte sporche, carrelli della spesa, bottiglie, escrementi e rifiuti abbandonati ovunque ha annientato ogni possibilità di riappropriazione dello spazio pubblico.
Eppure, negli anni non sono mancati gli sforzi del comitato di quartiere, che ha provato a riportare dignità alla piazza organizzando eventi pubblici, feste e incontri, tentando di rivitalizzare un’area che meriterebbe tutt’altro destino. Gli stessi residenti hanno raccolto firme, lanciato appelli, coinvolto le istituzioni. Qualche sporadico intervento delle forze dell’ordine c’è stato, ma senza continuità. E senza risultati concreti.
La delusione dei cittadini nasce proprio da questa mancanza di risposte strutturali. Dopo anni di abbandono sistemico, il messaggio che arriva è quello di una città incapace di proteggere i propri spazi comuni. In una zona frequentata quotidianamente da centinaia di persone, la convivenza forzata con il degrado non è più tollerabile. Quella che un tempo era un’aiuola pubblica, oggi è diventata un simbolo di disinteresse istituzionale, un’area che Torino sembra avere cancellato dalle priorità urbane.
A peggiorare il quadro è la prossimità con abitazioni private: finestre, balconi, cucine e camerette dei bambini si affacciano direttamente su una scena quotidiana fatta di urla, risse, bottiglie rotte e minacce. In un contesto simile, non si tratta più solo di decoro urbano, ma di sicurezza pubblica. L’aiuola Ginzburg è diventata il simbolo di una battaglia persa, ma che non può essere dimenticata. San Salvario merita risposte, e i suoi residenti chiedono che si passi finalmente dalle parole ai fatti.
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