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28 Luglio 2025 - 12:01
Sangue d’estate, emergenza infinita: gli ospedali lanciano l’allarme
Come ogni estate, anche quest’anno il caldo porta con sé un’emergenza silenziosa ma gravissima: la carenza di sangue. Un problema che si ripresenta con regolarità chirurgica, ma che nel 2025 sembra aver raggiunto un livello di criticità superiore rispetto agli anni precedenti. La Città della Salute di Torino e l’Avis di Alba hanno lanciato un appello esplicito: chi può, vada a donare prima di partire per le ferie.
Le riserve stanno finendo, e il rischio è che a pagare siano i pazienti più fragili, quelli che non possono attendere. Interventi chirurgici urgenti, trasfusioni salvavita, trattamenti oncologici: tutto questo dipende dalla disponibilità di sangue e plasma. Ma nei mesi estivi – complici ferie, partenze, disattenzioni – le donazioni calano in modo drastico, proprio mentre la richiesta resta stabile o aumenta, per via del maggiore numero di incidenti stradali e accessi ai pronto soccorso.
A lanciare l'allarme è anche la stessa Avis di Alba, che parla di una situazione al limite, con scorte che non riescono più a soddisfare le esigenze quotidiane dei reparti. Eppure, basterebbe poco per evitare il peggio. Un gesto semplice, che richiede appena una mezz’ora, può salvare la vita di tre persone. Ma serve farlo adesso, prima che milioni di italiani si riversino sulle spiagge e dimentichino, magari in buona fede, che le emergenze non vanno in vacanza.
La campagna dell’Avis di Alba, che invita a prenotare la propria donazione prima della partenza, è più di un appello: è un segnale forte alla cittadinanza. Donare sangue non è solo un atto sanitario, ma anche un esercizio di responsabilità civile. Un modo per dire che, mentre ci si gode il meritato riposo, non si lascia solo chi sta combattendo per sopravvivere in un reparto ospedaliero.
Chi vuole donare può contattare direttamente l’Avis locale per ricevere tutte le informazioni necessarie, prenotare un appuntamento e verificare i criteri di idoneità. Si può donare sangue intero, ma anche plasma o piastrine, a seconda delle esigenze. E non serve essere supereroi: basta avere tra i 18 e i 65 anni, godere di buona salute e pesare almeno 50 chili.
Il paradosso è che, proprio mentre aumentano i casi in cui una sacca può decidere della vita o della morte, i numeri delle donazioni crollano sotto il sole. Da tempo, il sistema sanitario chiede che le donazioni diventino un’abitudine, come fare la spesa o andare in palestra. Ma senza una cultura diffusa del dono, senza il coinvolgimento delle nuove generazioni, ogni estate sarà sempre la stessa storia.
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