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24 Luglio 2025 - 18:32
Quattro regioni in allerta tra piogge torrenziali, grandinate e vento forte
Un’altra ondata di maltempo si sta abbattendo sul Nord Italia, con il ritorno di piogge intense, grandinate e raffiche di vento. Dopo giorni già segnati da instabilità atmosferica e danni localizzati, il bollettino meteo si fa di nuovo preoccupante: per la giornata di venerdì 25 luglio è stata diramata l’allerta gialla in quattro regioni, a causa di una perturbazione atlantica che sta investendo l’Europa occidentale, con ripercussioni dirette anche sull’arco alpino e sulle pianure settentrionali.
Secondo il Dipartimento della Protezione Civile, in accordo con le autorità regionali, la fase acuta dell’instabilità inizierà nelle prime ore del mattino, coinvolgendo in particolare Piemonte, Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano. Le precipitazioni attese saranno di tipo temporalesco, con rovesci a tratti violenti, elevata attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento, che potranno causare disagi sia in ambito urbano che rurale.
La nuova perturbazione si inserisce in un contesto meteo che nelle ultime settimane ha visto frequenti incursioni instabili di origine atlantica, sospinte da correnti sud-occidentali cariche di umidità. A differenza delle tipiche perturbazioni estive che si esauriscono in poche ore, questa fase si preannuncia più duratura e potenzialmente pericolosa, soprattutto per le aree già provate da precedenti eventi estremi.
Nel dettaglio, il Piemonte sarà interessato principalmente nella fascia centro-settentrionale, dove si attendono accumuli di pioggia consistenti e temporali in grado di scaricare oltre 40 mm d’acqua in meno di un’ora. Particolare attenzione è richiesta nelle zone pedemontane e collinari del torinese, del biellese e del vercellese, dove in passato si sono verificati smottamenti e allagamenti anche in caso di precipitazioni brevi ma concentrate.
In Lombardia, l’allerta riguarda soprattutto le province occidentali e quelle prealpine, con criticità idrogeologiche legate sia al rischio esondazioni nei bacini fluviali minori, sia alla possibile formazione di colate detritiche nelle aree montane. Il sistema regionale di protezione civile ha già mobilitato squadre di monitoraggio, in particolare lungo i corsi d’acqua secondari del varesotto e del comasco.
Il Veneto, già colpito nei giorni scorsi da trombe d’aria e grandinate in Valpolicella e nel veronese, si prepara a nuove precipitazioni che potrebbero aggravare situazioni di fragilità idraulica. Le zone a maggiore rischio sono quelle tra le provincie di Treviso, Vicenza e Belluno, dove i terreni, già saturi d’acqua, non sono in grado di assorbire ulteriori precipitazioni intense.
Infine, anche l’Alto Adige è incluso nel nuovo bollettino di criticità con particolare attenzione alla valle dell’Isarco e alla zona di Bolzano, soggette al rischio idrogeologico e a improvvisi innalzamenti dei livelli dei torrenti montani. Le autorità locali raccomandano la massima prudenza nei pressi di sentieri, ruscelli e aree boscate.
Il messaggio della Protezione Civile è chiaro: evitare spostamenti non necessari, soprattutto nelle ore centrali e nel tardo pomeriggio, quando i fenomeni saranno più intensi. Gli enti locali sono già al lavoro per predisporre misure di contenimento e di emergenza, mentre i sindaci delle località a rischio valutano l’eventuale chiusura di parchi, scuole estive e infrastrutture sensibili.
Nonostante sia estate, l’Italia del Nord si ritrova ancora una volta alle prese con un clima anomalamente instabile, figlio di uno squilibrio ormai strutturale nei regimi meteorologici europei. Le grandi ondate di calore, tipiche del Mediterraneo, si alternano sempre più frequentemente con sacche d’aria fresca oceanica che, incontrando masse d’aria calda preesistenti, scatenano fenomeni violenti.
La giornata di domani sarà dunque di alta tensione per i territori coinvolti. In attesa di un miglioramento previsto per il fine settimana – ma ancora incerto – le autorità raccomandano ai cittadini di tenersi informati attraverso i canali ufficiali della Protezione Civile, di non sostare sotto alberi, impalcature o cornicioni, e di evitare sottopassi e strade già notoriamente soggette ad allagamenti.
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