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22 Luglio 2025 - 23:00
Incrocio pericoloso
Manca un marciapiede. Manca la sicurezza. Manca il decoro urbano. Ma soprattutto, mancano le risposte. A farne le spese, ogni giorno, sono le decine di famiglie che abitano in via Montegrappa e che, per portare a scuola i figli o semplicemente per vivere il proprio quartiere, devono sfidare un circuito che sembra più una pista di rally che una zona residenziale.
Adesso, dopo mesi di proteste, segnalazioni, lettere e mail rimaste senza risposta, la questione approda finalmente in Consiglio comunale. A portarcela è la consigliera comunale di LiberaMente Democratici, Claudia Buo, con una mozione che non si limita a denunciare, ma chiede impegni precisi, tempi certi e interventi concreti.
Il testo, depositato il 21 luglio, fotografa una situazione che i residenti conoscono fin troppo bene. Il quartiere è cresciuto in fretta, ma molte abitazioni non hanno una numerazione civica chiara. E così capita che, quando serve un’ambulanza, i soccorritori si perdano tra le palazzine. Un problema da nulla, finché non serve davvero.
La situazione dei marciapiedi di via Montegrappa
Ma il punto vero resta sempre quello: la viabilità. L’incrocio tra via Montegrappa e via Foglizzo è un incubo. Quando si abbassa il passaggio a livello della Blatta, il traffico va in tilt. Non c’è una via alternativa. Non c’è una segnaletica efficace. Non c’è un progetto. I cittadini restano bloccati, i clacson suonano, i nervi saltano. E nel frattempo chi cammina, lo fa sulla carreggiata, rischiando ogni giorno.
I marciapiedi? Dove ci sono, sono una trappola. Scalini, cordoli, dislivelli. Una carrozzina o un passeggino non passano. Dove non ci sono, si cammina in mezzo alla strada. E questo dovrebbe essere un quartiere per famiglie.
Nel frattempo, mentre finalmente è stato realizzato un parco giochi “inclusivo” – inaugurato con tanto di foto e comunicati stampa – per arrivarci bisogna rischiare la pelle. Perché via Montegrappa è anche attraversata da mezzi pesanti e da auto che spesso viaggiano ben oltre i limiti. E i bambini, per raggiungere il plesso scolastico della Blatta, devono percorrere tratti lunghi e insicuri, deviando anche di 400 metri per restare sulle strisce.
A peggiorare la situazione ci pensa lo stato di abbandono del retro di via Volpiano, dove si affaccia l’ingresso del deposito comunale. Lì, tra carcasse di veicoli e degrado, si accumulano potenziali rifiuti pericolosi. Un’immagine che stride con le promesse di decoro urbano e sostenibilità.
E così Claudia Buo, nella sua mozione, chiede di partire da cose semplici: un censimento delle abitazioni, una nuova numerazione civica, segnaletica chiara. Poi interventi di sicurezza immediati, come attraversamenti pedonali rialzati, limiti di velocità a 30 all’ora, controlli congiunti tra Polizia Municipale, Ufficio Ambiente e ARPA per accertare lo stato dell’area dietro via Volpiano. Se pubblica, via tutto. Se privata, ordinanza di sgombero. Senza altri rinvii.
E infine – udite udite – un tavolo di quartiere, con i consiglieri e i cittadini. Perché finalmente si ascolti chi qui ci vive. E ci mette ogni giorno la faccia. E i piedi, sulle strade.
Una proposta concreta, documentata, urgente. Perché via Montegrappa non è una novità. È un problema che si trascina da anni. Già nel 2021 si parlava di sottopasso alternativo. Poi più nulla. E intanto, i problemi sono sempre gli stessi. Identici. Solo più gravi.
La verità è che questa parte di Chivasso sembra non interessare a nessuno. Ma i cittadini sono stanchi di aspettare. E stavolta vogliono risposte. Vere. Non solo parole.
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