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10 Luglio 2025 - 18:27
Martina Cavallo da Rivarolo scrive una pagina di gloria alle Dolomiti
Ha sfidato il dislivello, la fatica, la pendenza brutale del Passo Giau e il cuore in gola degli ultimi chilometri. Ma Martina Cavallo, 31 anni, atleta di Rivarolo Canavese e portacolori dell’Officine Mattio Cycling Team, non ha ceduto. Anzi. Alla leggendaria Maratona dles Dolomites, disputata domenica 6 luglio tra i paesaggi mozzafiato dell’Alto Adige, si è presa un secondo posto assoluto tra le donne che vale quanto una vittoria. Perché il primo gradino del podio, nella sua categoria, è comunque tutto suo.
La Maratona è uno di quegli eventi che ogni ciclista sogna almeno una volta nella vita. Quasi 8.000 i partecipanti, provenienti da 91 nazioni. Solo 883 le donne in gara. Martina ha sfidato i 138 chilometri e i 4.250 metri di dislivello di uno dei percorsi più duri d’Europa, attraversando luoghi mitici come il Sella Ronda, il Pordoi e il Passo Giau, la salita più feroce di tutte: quasi 10 km con una pendenza media del 10%, che stronca le gambe e prova la testa.
A raccontarlo è lei stessa, che ha gareggiato con il pettorale 531: "Sono partita forte, a tutto gas. Il ritmo era altissimo fin da subito. Ho chiuso il Sella Ronda con un buon margine, ma sapevo che il bello – e il difficile – doveva ancora arrivare". E sul Giau è arrivato il momento più duro: "Le gambe hanno iniziato a cedere, ogni metro sembrava il doppio. Ma ho stretto i denti e ho chiuso la gara solo con la forza della testa. Ho pensato a chi ha creduto in me. Ho difeso il secondo posto con tutta me stessa".
Martina Cavallo
Il risultato non è casuale. Martina Cavallo sta vivendo una stagione da protagonista. A giugno ha vinto la granfondo Bra Bra Fenix - Reverse Edition e si è imposta anche nella mediofondo “Fausto Coppi”, due gare molto selettive che hanno confermato il suo stato di forma e la sua solidità. Alla Maratona dles Dolomites, la canavesana ha scritto il terzo capitolo di un’estate ciclistica straordinaria.
Il suo è un ciclismo fatto di passione pura, di dedizione e fatica, vissuto dentro un team che le ha permesso di crescere. Lo cita più volte, l’Officine Mattio Cycling Team, che la supporta e l’accompagna con fiducia. La riconoscenza è profonda: "Orgogliosa, felice e grata", dice Martina, quasi fosse un mantra. E il suo arrivo sul traguardo – con il volto tirato e gli occhi lucidi – è il simbolo di un’impresa che va oltre il cronometro e oltre la classifica.
Dietro ogni salita superata, ogni curva, ogni colpo di pedale, c’è qualcosa che va detto: la Maratona dles Dolomites non è solo una gara. È una prova di resistenza mentale, una sfida a se stessi e ai propri limiti. E per una giovane ciclista di Rivarolo, che lavora duramente ogni giorno, che si allena con costanza e crede nei suoi sogni, arrivare seconda tra le donne, prima nella sua categoria, significa entrare di diritto in una dimensione sportiva più grande. Quella dei nomi che restano.
In una manifestazione che ogni anno accoglie i migliori amatori del mondo, spesso anche ex professionisti, il nome di Martina Cavallo risuona con forza. Perché dimostra che anche dal Canavese si può pedalare verso l’eccellenza. Senza sponsor milionari, senza clamori mediatici, ma con la verità semplice dello sport più autentico.
Ora per Martina è tempo di riposo, almeno per qualche giorno. Ma la stagione non è finita. Altre gare la attendono, altri chilometri da percorrere, altre salite da domare. E chissà che questa impresa non sia solo l’inizio di qualcosa di ancora più grande. Lei, intanto, ha già conquistato qualcosa di raro: la stima del suo ambiente e l’ammirazione di chi sa riconoscere la fatica vera.
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