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Grandine devastante in Piemonte: il weekend di tempesta che ha investito Piemonte e Liguria (FOTO&VIDEO)

Tra sabato e domenica temporali violenti si sono abbattuti su numerose zone del Nord-Ovest: danni, paura e fenomeni estremi sempre più frequenti. Chicchi di ghiaccio fino a 5 cm e gazebo spazzati via dal vento a Moasca

Grandine devastante in Piemonte

Grandine devastante in Piemonte: il weekend di tempesta che ha investito Piemonte e Liguria

Un fine settimana da dimenticare, segnato da temporali violenti, grandine e raffiche di vento che hanno colpito a più riprese il Piemonte e la Liguria tra sabato 14 e domenica 15 giugno. Un’ondata di maltempo intensa e improvvisa, che ha messo in difficoltà decine di località, trasformando l’inizio dell’estate in un campo di battaglia tra l’atmosfera e il territorio.

Tutto ha avuto inizio nella giornata di sabato, con temporali sparsi che hanno interessato dapprima la Val Bognanco, nel Verbano-Cusio-Ossola, dove si sono registrate forti piogge e grandine di piccole dimensioni. Quasi in contemporanea, altri nuclei temporaleschi hanno colpito l’alto Canavese, il Saluzzese e le Alpi Liguri, dove il maltempo si è manifestato con particolare violenza.

A Monesi, nel comune ligure di Mendatica (IM), al confine con il Piemonte, si è abbattuto un violento temporale accompagnato da nubifragi e grandine fino a 4-5 centimetri di diametro. Un evento estremo che ha trasformato le strade in torrenti e danneggiato auto e tetti, confermando ancora una volta la vulnerabilità di queste aree montane ai fenomeni meteorologici sempre più intensi.

Il giorno successivo, domenica 15 giugno, il maltempo ha colpito con forza anche il Basso Piemonte, in particolare le province di Asti e Alessandria, dove si sono verificati nubifragi, grandinate violente e raffiche di vento tempestose. A Moasca, in provincia di Asti, la situazione è stata particolarmente impressionante: un video, girato da alcuni residenti, mostra gazebo divelti e sollevati in aria, trascinati dal vento come fossero fogli di carta. I chicchi di grandine, secondo i testimoni, hanno raggiunto anche i 4 centimetri di diametro, colpendo con potenza oggetti, tetti, serre e veicoli.

Il bollettino del fine settimana racconta un quadro frammentato ma coerente: fenomeni locali, ma ovunque intensi, capaci di causare danni improvvisi in pochi minuti. Le autorità locali e la Protezione Civile sono state costrette a interventi rapidi e su più fronti, in particolare per liberare strade e mettere in sicurezza aree residenziali. Al momento non risultano feriti, ma i danni a strutture e coltivazioni sono ingenti, soprattutto nelle aree agricole.

A preoccupare è il ripetersi ravvicinato di eventi simili. Solo poche ore dopo, lunedì 16 giugno, un’altra violentissima grandinata si è abbattuta sul Piemonte sud-orientale, colpendo nuovamente le stesse zone tra Asti e Alessandria, già messe a dura prova.

Secondo i meteorologi, questi episodi sono la conseguenza diretta di una combinazione tra aria molto calda al suolo e correnti fredde in quota, che creano le condizioni ideali per la formazione di celle temporalesche violente. Le temperature nei giorni precedenti avevano infatti toccato punte di 34-36 gradi, con umidità elevatissima e instabilità diffusa.

Ma al di là della spiegazione tecnica, il messaggio è sempre più chiaro: non si tratta più di fenomeni eccezionali, ma di un nuovo scenario climatico con cui dovremo fare i conti sempre più spesso. La fragilità del territorio, l’intensificazione degli eventi estremi e la difficoltà nel prevenirli impongono una riflessione collettiva. Serve un piano di adattamento alle nuove condizioni meteo, fatto di infrastrutture più resilienti, sistemi di allerta più tempestivi e una gestione del territorio attenta e consapevole.

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