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04 Giugno 2025 - 12:58
David Avino, Ceo di Argotec
In un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni geopolitiche, la sovranità tecnologica europea passa anche dallo spazio. Ne è convinta Argotec, azienda torinese leader nella progettazione e gestione di microsatelliti, che si è detta pronta a mettere il proprio know-how al servizio della difesa e dell'autonomia strategica dell’Unione Europea.
Durante la tavola rotonda “EU Programmes for Space and Defence – Funding Mechanisms and Opportunities for SMEs”, svoltasi presso l'Europarlamento a Bruxelles e promossa dall’onorevole Elena Donazzan, David Avino − CEO di Argotec, l'azienda di microsatelliti con sede a San Mauro Torinese − ha lanciato un messaggio chiaro: “Per colmare il divario con i Paesi extra UE servono strumenti di finanziamento più veloci, accessibili e inclusivi per tutto il comparto spaziale”.
L’evento ha riunito rappresentanti di alto profilo delle istituzioni europee e del settore, tra cui esponenti della Direzione Generale DEFIS della Commissione europea, dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Agenzia dell’Unione Europea per il Programma Spaziale (EUSPA) e di aziende come Zoppas Industries.
Argotec ha già dimostrato sul campo la propria capacità di rispondere rapidamente alle sfide tecnologiche. Ne è prova il programma nazionale IRIDE per l’osservazione della Terra, dove l’azienda è riuscita a lanciare il primo batch di satelliti in soli 18 mesi. Un risultato che, secondo Avino, “rappresenta un modello di rapidità e flessibilità essenziale per affrontare le nuove esigenze della difesa europea”.
Le tecnologie sviluppate per missioni in deep space e in orbita bassa terrestre sono ora pronte a trovare applicazione anche in ambito dual use, contribuendo non solo alla sicurezza del continente ma anche alla sua competitività industriale globale.
Avino riceve il premio Broglio 2024
Nel suo intervento, Avino ha elogiato iniziative come l’European Defence Fund (EDF), sottolineando però la necessità di snellire la burocrazia, ampliare i bandi e adattare i criteri di accesso per coinvolgere anche le PMI più innovative del settore spaziale.
“Solo con call più ampie, tempi di valutazione più rapidi e meno ostacoli amministrativi potremo davvero trasformare la ricerca in capacità produttiva e costruire una filiera spaziale veloce e smart”, ha dichiarato il CEO.
La partecipazione di Argotec al dibattito europeo dimostra il crescente ruolo che le realtà imprenditoriali italiane possono giocare nella costruzione di un’Europa tecnologicamente autonoma. “Il confronto odierno al Parlamento Europeo è una tappa importante di un percorso che deve diventare strutturale, perché solo così potremo competere con ecosistemi più dinamici dove velocità e flessibilità sono asset strategici”, ha concluso Avino.
Il Parlamento europeo a Bruxelles
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