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Da Settimo Torinese allo spazio, Space Industries riconverte l'industria

Nella periferia torinese aprirà una nuova fabbrica di satelliti. L'azienda si dice ambiziosa e punta a riconvertire il settore automotive in quello aerospaziale

Da Settimo Torinese allo spazio, Space Industries vuole riconvertire l'industria

Un'azienda leader nel settore aerospaziale, attenta all'ambiente e con l'ambizione di riconvertire l'industria piemontese. Questo è l'obiettivo che Space Industries ha presentato giovedì 6 marzo durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Asinari di San Marzano, noto anche come Palazzo Carpano, in centro a Torino.

L'azienda di recente fondazione aprirà a Settimo Torinese, nella ex-vetreria Betti di strada Cebrosa 24, uno stabilimento di produzione di satelliti di dimensioni medio-piccole, dando lavoro a più di 300 persone e ponendosi l'obiettivo di far uscire dalla fabbrica almeno un satellite al giorno. I dispositivi verranno assemblati e testati interamente in loco, e arriveranno a pesare fino a 500 kg.

L'obiettivo di Space Industries è quello di rendere più efficiente la catena produttiva dei satelliti, evitando di trasportarli tra diverse sedi per le varie fasi di assemblaggio e di test.

Giuseppe Santangelo (a sinistra) e Gianfranco Micelli (a destra)

«Così facendo, ridurremo sia le tempistiche di produzione che il rischio che i satelliti si danneggino nei vari spostamenti, visto che faremo tutto a Settimo. Il nostro obiettivo è che la catena produttiva di un satellite duri solo 100 giorni, se non meno, mentre oggi per costruirne uno ci vuole più di un anno. Vogliamo che dal nostro stabilimento esca almeno un satellite al giorno», ha fatto sapere Giuseppe Santangelo, amministratore delegato di Space Industries, che ho sottolineato come i satelliti del futuro siano proprio quelli medio-piccoli, e non più quelli di grandi dimensioni. Santangelo, dopo 15 anni di esperienza negli Stati Uniti, ha voluto intraprendere questo progetto in Italia, scommettendo sulle capacità produttive del Piemonte e sul fatto che Torino possa «diventare un hub importante per il settore dello spazio».

La fabbrica, dotata di una "camera bianca" tra le più grandi d'Europa (3000 m quadri), avvierà le prime attività produttive già a luglio, mentre l'inaugurazione ufficiale è prevista per ottobre 2025. «Vogliamo anche rivalorizzare la produzione industriale, che sul lungo termine può essere riconvertita in Piemonte dall'automotive allo spazio», ha fatto sapere Santangelo per il futuro.

Space Industries è quindi un'azienda privata, di cui la Comat della famiglia Micelli è il socio di maggioranza. «Comat è un'azienda che si occupa oggi di facility management, costruzione e manutenzione di impianti energetici e di teleriscaldamento», ha ricordato Gianfranco Micelli, di Comat. Grazie a un rapporto di stima reciproca e di fiducia, Micelli ha voluto quindi scommettere sul progetto di Santangelo.

Come si posiziona però questa nuova azienda nel panorama aerospaziale torinese? Space Industries si occuperà unicamente della costruzione di satelliti per conto di clienti privati – con diverse aziende già interessate – e non della loro progettazione. La camera bianca modulare, di cui lo stabilimento sarà dotato, garantirà la privacy a tutti i clienti, che potranno così vedere il loro satellite prendere vita e tenere traccia di tutti i dettagli tecnici, mentre il personale di Space Industries sarà al lavoro.

Una finalità quindi diversa da quella della vicina Argotec di San Mauro Torinese, con sede nell'ex-cartiera Burgo, che invece si occupa di progettazione, produzione e messa in orbita di satelliti che comporranno la "costellazione" HEO, un network di dispositivi che monitoreranno in modo continuativo la superficie terrestre. L'azienda venderà poi i propri servizi a clienti privati e governativi, e non si occuperà di assemblaggio e test di satelliti per conto di terzi.

Space Industries ha finora investito 15 milioni di euro per riqualificare lo stabilimento, acquistare macchinari di ultima generazione e assumere i primi nuovi tecnici e ingegneri. Si tratta quindi non solo di una nuova fabbrica del settore aerospaziale a Settimo Torinese, che sicuramente potrà avere un impatto positivo sulla città rendendola più attraente per chi lavora nel settore, ma anche qualcosa di importante per il centro di Torino, dove l'azienda ha sede e mira a «riportare lo spazio al centro dell'attenzione e della città», ha aggiunto ancora Santagnelo.

Susciterà sicuramente l'attenzione, nei prossimi anni, l'idea ambiziosa del'a.d. di Space Industries di coinvolgere aziende che oggi producono componenti elettroniche, meccaniche o di altro tipo per il settore automotive per produrre per quello aerospace, con il Piemonte che potrebbe diventare veramente il protagonista italiano ed europeo di questa nuova "corsa allo spazio".

Lo stabilimento a Settimo Torinese e il rendering della camera bianca modulare

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