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Maltempo, il Piemonte respira: allerta scende ad arancione ma resta alta l’attenzione per le valanghe

Diminuisce il rischio idrogeologico, ma preoccupa ancora l’alta quota. Domani previste schiarite

Maltempo, il Piemonte respira

Maltempo, il Piemonte respira: allerta scende ad arancione ma resta alta l’attenzione per le valanghe (foto di repertorio)

La fase più acuta del maltempo in Piemonte mostra segni di attenuazione, ma il bilancio resta critico. L’allerta meteo, diramata da Arpa Piemonte, è stata declassata oggi da rossa ad arancione sul settentrione e occidente regionale, dove si mantengono criticità significative per rischio idrogeologico, idraulico e valanghe. La situazione dovrebbe migliorare ulteriormente domani, con l’allerta che passerà a gialla per frane e fenomeni di versante, ma resterà arancione per il pericolo valanghe sulle Alpi Cozie e Lepontine.

A determinare il cambiamento è il graduale spostamento verso est della depressione “Hans”, responsabile del fronte perturbato che ha investito la regione. Tuttavia, il pomeriggio odierno resta instabile, con piogge e temporali sparsi anche localmente intensi tra pianura e collina. La tendenza sarà verso una graduale attenuazione dei fenomeni in serata, fino all’esaurimento nella notte. Domani è atteso tempo più stabile, grazie all’arrivo dell’alta pressione, anche se non si escludono rovesci residui nella zona dei laghi.

Nel frattempo, i fiumi continuano a preoccupare. L’Orco a San Benigno, il Malone a Front e la Stura di Lanzo a Torino si mantengono sopra la soglia di pericolo, mentre la Dora Riparia e la Dora Baltea hanno superato i livelli di guardia e risultano ancora in crescita. Il Po, già oltre il livello di pericolo tra Castiglione Torinese e Crescentino, è in crescita anche a valle, con criticità elevata attesa fino a Isola S. Antonio, dove il colmo di piena dovrebbe transitare domani pomeriggio.

Nel Verbano, l’Ovesca a Villadossola è scesa sotto la soglia di pericolo, mentre il Toce a Candoglia è in lieve decrescita. Il Lago Maggiore, invece, resta sopra il livello di guardia. Nel Vercellese, il Sesia a Palestro rimane oltre soglia, alimentato dal contributo del Cervo, ancora sopra i limiti a Quinto Vercellese. Nel sud-est piemontese, la Bormida a Cassine è stazionaria sopra il livello di pericolo, mentre il Belbo a Castelnuovo Belbo è in salita. Il Tanaro, alimentato dai deflussi degli affluenti, è anch’esso in crescita e potrebbe superare la soglia di guardia a Montecastello nella notte.

Sul fronte neve e valanghe, i dati confermano accumuli significativi: tra 100 e 130 cm tra 2500 e 2800 metri dalle Lepontine alle Cozie Nord, con punte stimate fino a 170 cm alle quote superiori. Nelle Alpi Marittime e Liguri, gli accumuli sono minori, tra 40 e 65 cm. La quota neve, inizialmente tra i 1600 e 1800 metri, è scesa anche a 1100 metri questa mattina in Val di Susa. Diverse valanghe molto umide o bagnate hanno già raggiunto i fondovalle, interessando la viabilità e le aree antropizzate.

Secondo Arpa, la piena dell’Orco e della Stura di Lanzo dovrebbe transitare nel Torinese nel pomeriggio, mentre nel Piemonte sud-orientale è atteso il passaggio della piena della Bormida oggi e del Tanaro nella notte. Domani, infine, il Po a monte di Torino raggiungerà il livello di guardia, per poi iniziare la decrescita dalla mattinata, mentre a valle si manterrà su livelli critici fino a metà giornata.

L’attenzione rimane massima da parte della Protezione civile regionale e degli enti locali, con costante aggiornamento delle condizioni idro-meteorologiche e geologiche. La popolazione è invitata a evitare spostamenti non indispensabili, specialmente in prossimità di corsi d’acqua, pendii instabili e aree montane.

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