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Sesso mordi e fuggi: la Torino segreta degli incontri clandestini

Cruising nei parcheggi, scambi nei parchi e voyeurismo sotto la Mole: così la città elegante gioca col proibito. E le istituzioni? Distratte o troppo perbene per guardare

Sesso mordi e fuggi

Sesso mordi e fuggi: la Torino segreta degli incontri clandestini

C’è una Torino visibile, ordinata, da cartolina, fatta di musei, caffè storici e piazze signorili. E poi c’è l’altra: la Torino notturna e segreta, che vive nei margini, nei parcheggi deserti, nei giardini pubblici, nei centri commerciali all’ora di chiusura. Una città dove la trasgressione si consuma in dieci minuti rubati alla routine, dove l’eros si confonde col rischio e il desiderio prende la forma dell’immediatezza.

Incontri senza nomi né promesse, tra una pausa pranzo e una commissione, in quell'intercapedine tra il quotidiano e l’ignoto. E non è il solo. C’è un’intera geografia erotica informale, fatta di luoghi insospettabili — giardini della prima cintura, posteggi industriali, stazioni minori — che ha preso forma negli anni e che oggi, complici le app e il passaparola, è più viva che mai.

Si parla di scambismo, cruising, battuage, voyeurismo, tutte pratiche che scivolano ai margini della legalità, ma che vivono di un patto tacito: discrezione, anonimato, nessuna invasione. È un mondo che non chiede visibilità, ma esiste. E cresce. Torino, città riservata per definizione, sembra la cornice perfetta per questa vita parallela e taciuta, dove il corpo è al centro, ma l’apparenza resta salva.

Ma dietro l’apparente innocuità del fenomeno, emergono anche domande più profonde: quale uso facciamo degli spazi pubblici? Quale ruolo giocano controllo, sicurezza, decoro? Non è raro che alcuni di questi luoghi coincidano con aree frequentate da famiglie o studenti, creando tensioni sotterranee di cui pochi parlano. E le istituzioni? Assenti, o forse solo troppo imbarazzate per affrontare un tema che tocca tabù ancora forti, tra sessualità, privacy e spazio urbano.

Questo non è un fenomeno da demonizzare, ma nemmeno da ignorare. Perché la città non è solo ciò che mostra, ma anche ciò che accoglie, tollera o lascia scorrere sotto la superficie. Torino, ancora una volta, si rivela doppia: elegante e sfrontata, pudica e carnale. Ma fino a quando sarà possibile fingere che questa città notturna non esista, mentre la si attraversa ogni giorno senza vederla?

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